Parigi vuole diventare la capitale mondiale del ciclismo e per farlo è pronta a mettere sul piatto 150 milioni di euro per un totale restyling delle piste ciclabili. Una scelta che punta a ridurre in un sol colpo sia il traffico dei mezzi motorizzati, sempre più congestionato, sia l’emissione di gas inquinanti, sempre più preoccupante.
La regione dell'Ile-de-France (dove la capitale francese si trova) ha visto raddoppiare i viaggi su due ruote dal 2001 al 2010 fino a 650.000 al giorno e le proiezioni attuali sono più vicine al milione. Una massa notevole di persone che potrebbe aumentare in modo sensibile con benefici per tutti, dato che si tende sempre più a spostare il volume di persone in viaggio sui mezzi pubblici oppure sulle due ruote per liberare il più possibile le strade.
Londra è stata la prima grande capitale europea a incentivare lo spostamento su bici e a investire grosse somme - CLICCA QUI -, ora è il tuo turno di Parigi, la cui amministrazione ha presentato qualche giorno fa il piano di investimenti che porterebbe a triplicare gli spostamenti in bici dal 5 al 15% entro il 2020. Come? Con vere e proprie autostrade ciclabili che tagliano la città a “fette” consentendo di spostarsi ovunque senza difficoltà e in sicurezza.
Sono in progetto 80 chilometri di piste a doppio senso di marcia che correranno parallelamente alle grandi avenue, nei parchi e fino alle zone periferiche. Il consiglio cittadino dovrà ora votare favorevolmente nella prossima riunione di aprile, ma c’è ottimismo su un eventuale esito positivo dato che tra i fautori del programma c’è anche Christophe Najdovski (del partito Europe Ecologie-Les Verts - EELV) responsabile dei trasporti in città, che si è visto recentemente obbligato a decisioni drastiche come la chiusura di diverse strade al traffico e a offrire trasporti pubblici gratis.
Il suo commento è emblematico sulla necessità di piste moderne, che facciano anche sentire a proprio agio il ciclista cittadino: “Crediamo che la gente sia pronta a usare la bici, ma che non lo faccia perché non si sente abbastanza sicura. Le piste devono essere separate dal traffico automobilistico e la velocità sarà ridotta da 50km/h a 30km/h nelle strade più piccole”.
Sarà anche implementato il circuito di noleggio di biciclette elettriche e potenziati i servizi di bike-sharing, a questo proposito basti pensare che sono stati ben 283.000 gli abbonati al bike-sharing Vélib. Tutto molto interessante e confortante, se non fosse che riguarda - purtroppo - sempre l’estero e mai l’Italia. Solita storia, solite brutte abitudini del nostro paese che non pensa ai vantaggi dell’uso della bici in città, una soluzione che tutte le altre nazioni evolute stanno iniziando a comprendere sia necessaria e inevitabile.
Diego Barbera