Se pedalando su una speciale pista ciclabile le biciclette elettriche si ricaricassero, probabilmente il mercato di questo mezzo di trasporto crescerebbe notevolmente. Ciò che blocca molte persone dall’acquisto di una bici elettrica è infatti la necessità di doverla ricaricare frequentemente. Così, uno studente del Royal College of Art di Londra ha studiato un sistema per aggirare il problema: una pista ciclabile a induzione, chiamata Flux, che trasmette energia elettrica alle biciclette al loro passaggio, in modalità wireless (e potrebbe funzionare anche per ricaricare smartphone, computer e altri dispositivi).
Sulla bicicletta deve solo essere montato un piccolo condensatore di 2,3 kWh, adatto a qualsiasi telaio e abbastanza leggero (meno di 2 chili). «Immaginando un futuro in cui l’energia sia disponibile ovunque, non hanno senso di esistere e-bike dotate di batterie pesanti, poco durevoli, difficili da smaltire e provenienti da aziende altamente inquinanti», spiega Offer Canfi, lo studente che ha ideato le Power Lanes.
La maggior parte delle biciclette elettriche – specialmente i 30 milioni di modelli prodotti ogni anno in Cina – usano ancora batterie al piombo, la cui produzione produce molto inquinamento. Negli ultimi tempi sono stati fatti passi avanti che hanno portato alla realizzazione di batterie di diverso tipo, ma rimane comunque alta questo tipo di produzione. Nel progetto di Canfi le biciclette sono provviste di un condensatore privo di sostanze chimiche o metalli pesanti che verrebbe riconosciuto dalle piste ciclabili dotate di bobine e affiancate – sul ciglio della strada – da pannelli solari che raccolgono e forniscono l’energia sufficiente per l’alimentazione delle e-bike. Nonostante non sia ancora stata costruita una pista Flux, alcune strade induttive sono già utilizzate per gli autobus in Svezia e in Corea.
di Carolina Saporiti per www.corriere.it