Le Classiche del Pavé, il cui culmine si vivrà tra il Giro delle Fiandre di domani e la Parigi-Roubaix di domenica prossima, sono iniziate ufficialmente domenica scorsa con la Gand Wevelgem.
Andiamo ad analizzare la Gand di uno dei protagonisti attraverso ciò che il suo Garmin, collegato con il misuratore di potenza Rotor, ha registrato.
I più attenti avranno già capito che l’atleta in questione fa parte del Team Lampre-Merida, poiché il Rotor è il misuratore di potenza che equipaggia le bici dei suoi atleti. Quello che analizzerò è infatti il file della Gand di Davide Cimolai, uno dei nostri giovani più promettenti per quanto concerne le corse del Nord e non solo, che gara dopo gara sta dimostrando sempre più una particolare predisposizione per questo tipo di competizioni.
Figura 1. Valori totali, medi e massimi della Gand-Wevelgem di Cimolai.
Come si può notare nella figura 1, in cui appare una tabella riassuntiva con i valori medi e massimi dei parametri fondamentali caratterizzanti la performance, Davide (giunto nel primo gruppo in 30° posizione) ha impiegato 5h35’ per percorrere i 233 km con 1500m di dislivello, ad una velocità media di 41,7 km/h. La potenza media è stata di 197 W (2,86 W/kg), ed il dispendio energetico di quasi 4000 kJ.
I valori, come gli occhi più esperti possono dedurre, non sono elevatissimi per essere una gara di professionisti, ma ciò è dovuto al fatto che stiamo parlando di una gara particolare, che nella prima metà non presenta alcuna difficoltà dal punto di vista altimetrico e che permette a chi in questa fase sta nella pancia del gruppo di risparmiare energie preziose per la parte finale della gara, proprio come ha fatto il nostro Davide.
Se infatti andiamo ad analizzare la seconda metà della gara (Figura 2), quella più impegnativa dal punto di vista altimetrico e delle dinamiche di corsa, possiamo notare che la potenza (linea rossa) media sale a ben 248 W (3,6 W/kg) per 2h50’, condizioni che hanno costretto il cuore di Davide a battere mediamente per 168 volte al minuto (linea blu), valore molto vicino ai 178 bpm corrispondenti alla sua frequenza cardiaca alla Soglia Anaerobica.
Figura 2. La seconda metà della Gand Wevelgem.
Se ci concentriamo su quello che accade in occasione delle salite, possiamo constatare, come è logico attendersi, che i valori di potenza sono decisamente più elevati. In Figura 3 è riportato l’ultimo passaggio sul Kemmel ed il tratto che lo precede, affrontato ad altissima velocità per la lotta alle posizioni migliori. In questo caso per 5’35” Davide ha sprigionato 394 W medi (5,71 W/kg) a 186 bpm di FC media dopo quasi 5h di gara ed in una fase di gara in cui le salite si susseguivano una dietro l’altra, quindi con pochissimo tempo di recupero.
Figura 3. Il Kemmelberg
Nella Figura 4 troviamo gli ultimi 10 km di gara, che Davide ha percorso sempre nell’avanguardia del gruppo a supporto del suo capitano Sacha Modolo. In questi 11’15” affrontati a 52,5 km/h di media (linea verde), Cimolai ha erogato 291 W medi (4,22 W/kg) a 177 bpm medi dopo 5h30’ di gara.
Figura 4. Ultimi 10 km di gara.
Negli ultimi km il nostro Davide si è reso protagonista di un bel numero, riuscendo a pilotare il suo capitano Modolo nelle fasi finali e restando in testa al gruppo fino a 200m circa dall’arrivo. La sua azione, che non è sicuramente passata inosservata ai telespettatori più attenti, è stata possibile grazie a ciò che vediamo in Figura 5. Il giovane della Lampre-Merida è stato capace, dopo 233 km e 5h35’, di fare una progressione di 400m iniziata con un picco di ben 1210 W (17,54 W/kg) e protrattasi per 25” ad una potenza media di 768 W (11,13 W/kg) e ad una FC media di 194 bpm, con una velocità media di 64,8 km/h ed una punta massima di 67,4 km/h!
Figura 5. Ultimi 400m di gara.
La Gand-Wevelgem si è conclusa così, con una volata di gruppo e la vittoria di un velocista come John Degenkolb, che ha regolato un gruppo pressoché compatto sfoltito solo dai muri finali affrontati ad elevata andatura e dalle numerose cadute che hanno caratterizzato gli ultimi km.
E come finirà domani il Giro delle Fiandre? Di sicuro non con una volata di gruppo, ma con la vittoria di un Campione con la “C” maiuscola, dotato di grande fondo, potenza aerobica molto elevata per superare i muri più lunghi, unita ad una capacità lattacida fuori dal comune che gli permetterà di sferrare l’attacco vincente su uno dei 16 muri disseminati nella seconda metà del tracciato, o di sprintare davanti ai pochi superstiti sul traguardo di Oudennarde. Che vinca il migliore!
Claudio Cucinotta
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DOTT. Cucinotta Claudio
Preparatore atletico, laureato in Scienze Motorie e specializzato in Scienze dello Sport all'Università degli Studi di Udine col massimo dei voti. Ciclista Professionista dal 2006 al 2010. Tecnico della FCI e del CONI. Componente del Centro Studi della FCI. Collaboratore della Nazionale Italiana di Ciclismo, settori Strada, Crono e Pista.
Specialista in valutazione funzionale, biomeccanica e programmazione dell' allenamento applicate al ciclismo ed agli sport di endurance.