Una strada lunga (per ora)
70 anni, iniziata con la bottega dell'allora ventiduenne
Ernesto Colnago a Cambiago e che ieri, a quattro anni e mezzo dal passaggio al fondo emiratino che possiede il team UAE, ha posto una pietra miliare… in acciaio per festeggiare il proprio compleanno. Abbiamo avuto il privilegio di aggirarci nello spazio Dots di Milano e assistere a SETTANTA, disvelamento ufficiale della
Steelnovo in edizione limitata (70 esemplari,
ça va sans dire, e rigorosamente Made in Italy) di cui il nostro Giorgio Perugini vi ha parlato
QUI. Invece potete leggere
QUI l'intervista del direttore Pier Augusto Stagi all'amministratore delegato Nicola Rosin, che entra nel merito dei prodotti qui presentati per passare a un'analisi completa delle strategie aziendali.
Tornando all'evento meneghino, alla robustezza dell'acciaio ha fatto da contraltare, o meglio da contrappunto, la vestibilità della
nuova "capsule collection" (una decina di capi a opera del designer Davide Tognetti) di
abbigliamento off-bike griffato Colnago, in edizione altrettanto limitata e materiali pregiati tra cui il cashmere Loro Piana. Al centro dell'ampia sala abbiamo potuto ammirare la bici Steelnovo e, a pochi metri di distanza, la mitica C35 che fu una delle pioniere della monoscocca in carbonio e della commistione con la Formula 1 nella produzione delle bici. Su due lati della sala, invece, esposizione sia di felpe e
jackets della capsule collection che di tavole tecniche originali relative ai progetti di bici per Merckx e Maertens, affiancate da foto storiche di trionfi Colnago come la fucilata di Saronni a Goodwood e la solitaria di Dancelli alla Sanremo. In fondo alla sala, due modelli e una modella su piedistalli a indossare il nuovo vestiario Colnago, infine su due angoli della sala gli stand di meccanici Colnago pronti a prodursi in masterclass "telai e strumenti alla mano" per gli astanti.
A proposito delle numerose decine di presenti, che si sono godute le esposizioni, l'atmosfera da locale di lusso e un catering di prima qualità, oltre al board Colnago e UAE non sono mancati corridori che hanno fatto la storia dell'asso di fiori: da Saronni a Motta, da Tafi a Cassani. Hanno portato la partecipazione di RCS e Federciclismo rispettivamente Paolo Bellino e Cordiano Dagnoni, era presente Johnny Carera ed erano presenti diversi rappresentanti del mondo aziendale ciclistico, ma il momento clou è stato l'arrivo del Maestro in persona: Ernesto Colnago, anni 92 andanti verso i 93, che ha ricevuto un'ondata di stima e affetto emozionandosi per "quanti amici ancora ha nel ciclismo".
Per entrare ancor più nel dettaglio di bici e abbigliamento protagonisti della serata, ecco cosa ci hanno detto le due persone che in Colnago si sono occupate direttamente dei due filoni:
L'ingegner Davide Fumagalli - «Ritengo che Colnago sia uno dei pochissimi brand al mondo (e questi pochi sono tutti italiani) in grado di produrre una bici in acciaio con credibilità, perché ci vuole un mix importante di tradizione e tecnologia. L'idea nacque già nel 2019, durante lo sviluppo della C68 Titanio, quando il fornitore che ci realizza le congiunzioni in titanio ce ne realizzò quasi per caso una in acciaio inox. Ecco il click: una volta che abbiamo a disposizione la stampa 3D, perché non provare a variare i materiali e riproporre l'acciaio in una chiave del tutto nuova? Abbiamo riallacciato i contatti con un partner fantastico come Columbus, che ha customizzato tutti i tubi apposta per noi, e dopo un lustro eccoci qua! Ad oggi abbiamo due famiglie di bici: le V che sono ormai sinonimo di Pogacar, quelle prettamente da corsa iper-performanti, e le C che sono sì performanti ma devono soprattutto essere belle da vedere e bellissime da guidare. La Steelnovo idealmente rientra in questa famiglia. Non penso che l'acciaio sia in assoluto il materiale del futuro, ma perché non esiste realmente un solo materiale in tal senso: esistono le tecnologie che possono riportare in auge "vecchi" materiali adeguandone e potenziandone la geometria e altre caratteristiche secondo canoni innovativi. E l'acciaio senz'altro ha ancora tanto da esplorare...»
L'addetta al digital marketing Joelle Gyppaz - «Per questi 70 anni abbiamo voluto "regalarci" un nuovo modo per esprimere i valori del marchio, e cosa meglio di una manifattura di alta gamma Made in Italy che permetta di... indossare Colnago? Abbiamo voluto applicare lo stile, la classe, l'eleganza, la desiderabilità, l'esclusività e la minuziosa ricerca sui materiali delle nostre bici in un altro tipo di prodotto, che può accompagnare l'utente Colnago anche nei contesti fuori di bici. Un Tadej con indosso questi capi? Non sarebbe male!»