La Named dice addio al palcoscenico dei dilettanti: dopo 24 anni di attività a favore dei giovani e del ciclismo la sua storia, come tutte le più belle, si ferma qui.
"La scelta è stata inevitabile, in primis dovuta al fattore economico- ha detto Paolo Riva manager e simbolo di riferimento del team brianzolo-. Il mio lungo viaggio al fianco di Named e nella persona di Fabio Canova (ex amministratore delegato di Named) è giunto al termine. In tanti anni ho apprezzato il valore e la preziosa collaborazione avuta dall'amico Canova: insieme abbiamo condiviso soddisdazioni e delusioni ma sempre viissute con positività e sportività".
L'arrivo in gruppo di Named, che poi diventerà Namedsport, avviene nel 2001 anno in cui Paolo Riva mette in piedi una squadra di giovani dilettanti che in seguito sarà il suo marchio di fabbrica.
"Crescere ed educare i ragazzi è sempre stata la mia filosofia, la mia voglia di fare ciclismo. Insieme ai direttori sportivi assorbivano tutto e lo trasformavamo in consigli preziosi cercando di far capire ai ragazzi quale fosse la strada giusta senza esagerare. E' stato un piacere lavorare con tanti giovani, e sono orgoglioso di tutti, in particolare dei vincenti che sono passati professionisti".
Nel palmares della Named spiccano i successi di Cristiano Monguzzi nel Piccolo Lombardia, Gran Premio Cuoio e Pelli, Freccia dei Vini e Pessano-Roncola, di Christian Murro nella Coppa Colli Briantei, di Gabriele Bosisio in Francia nella Annemasse Bellegarde e ritorno per finire con il successo di Andrea Piras quest'anno, a Roccastrada nel Grossetano, nella Coppa Rocca Montemassi. Piras passerà professionista con la Corratec.
"Quella di Piras è una vittoria storica, l'ultima della Named nel ciclismo. Con questo atletia ci siamo divertiti e tolti delle belle soddisfazioni. Ci ha regalato un bel ciclismo: ritengo Andrea un giovane con buone potenzialità e in grado di far bene anche fra i professionisti. Grazie alla Named è tornato a credere nelle sue qualità, e se la squadra fosse andata avanti sarebbe rimasto con noi".
La vittoria che ricorda più di altre?
"Sono tutte belle, ma quella di Murro nella Coppa Colli Briantei a Sovico (2002) dal punto di vista tattico è stata magnifica. Fuga a sette, poi Murro affonda a 4 km dall'arrivo. Ripreso. Riprova ai meno 2 con Shkarpeta, poi ai mille metri finali mette la quinta e trionfa per distacco. Che gioia quel giorno...".
Cosa vorrebbe dimenticare?
"Il campionato italiano elite. Era il 27 giugno 2007 e si correva a Diano Marina. Noi in gara con Fabio Negri (oggi massaggiatore della Bahrain Victorious). Fabio scappa nel finale da un gruppetto di 7 atleti. Scollina il Capo Berta in solitaria. E' fatta. A 500 metri dall'arrivo ne ha 150 di vantaggio. Improvvisamente viene superato da Matteo Montaguti che vince il tricolore, secondo è Negri incredulo. Ancora oggi è una rabbia che mi porto dentro".
Con l'uscita di scena della Named non esistono più squadre dilettantistiche in Brianza.