«Penso sarà impossibile battere una stagione come questa. Devo prepararmi ad un 2025 peggiore». Sarà anche vero quello che dice Tadej Pogačar, ma in questo 2024 non ha ancora finito di divertirsi. Oggi al Giro dell’Emilia 2024 ha finalmente piegato al suo volere anche il San Luca, che finora lo aveva sempre respinto.
Per togliersi ogni dubbio, ha piazzato un attacco dei suoi a 37 km dall’arrivo, alla prima scalata del colle bolognese: «Da un po’ di tempo questa corsa era nella mia lista dei desideri - ha detto Tadej dopo l’arrivo -. Fare due volte secondo mi aveva lasciato un po’ di amaro in bocca. Con questo clima di solito mi trovo bene, e con la pressione che avevo addosso per la maglia arcobaleno sono contento della mia performance e della vittoria. Non era pianificato l’attacco da così lontano. L’idea era quella di tenere la corsa controllata fino agli ultimi due giri e poi provare a muoversi. Ma la gara è esplosa presto, la Lidl-Trek è andata forte ancor prima di arrivare sul circuito finale ed Evenepoel ha provato a “provocarci” già sulla prima salita. Un atleta dell’Astana ha attaccato, l’ho seguito, ho visto che dietro avevo solo Jorgenson, e allora lì mi sono detto “Vai!”, anche perché su un circuito del genere poi non è facile ricucire i distacchi».
La maledizione della maglia arcobaleno, intanto, l’ha già sfatata al primo tentativo: «Subito dopo il Mondiale ho cercato di isolarmi un paio di giorni a casa mia, ma una volta arrivato qua tutti volevano vedermi, sponsor, addetti ai lavori, tifosi. La pressione c’era, lo ammetto, sentivo di dover vincere e ho fatto di tutto per far splendere questa maglia. Nella prima parte di corsa avevo davvero freddo, poi in salita ho cominciato a scaldarmi e sono contento di aver trovato nuovamente una bella atmosfera con tanto pubblico».
Sul San Luca era impegnata anche la sua compagna Urska Zigart (Liv AlUla Jayco), che ha chiuso con un ottimo 4° posto: «Il 4° posto di Urska? Son più contento per lei che per me. Se lo merita, so quanto lavora e dopo alcune stagioni difficili è bello vedere che sta raccogliendo i frutti. Me l’hanno detto che mancavano due giri e mi ha dato una motivazione extra per continuare a spingere forte».
E adesso il mirino si sposta sulle ultime due gare della stagione: «Spero di fare bene sia alla Tre Valli Varesine che a Il Lombardia. Per martedì dicono che sarà un “giorno del giudizio” per il meteo avverso, spero non sia così brutto, mentre Il Lombardia, si sa, è una delle mie corse preferite, una classica da veri scalatori, e mi piace sempre finire la stagione lì».