Tra le tante persone che si incontrano a Gaiole in Chianti, c’è anche Michela Moretti Girardengo, la pronotipote di Costante, il Campionissimo piemontese che per primo riuscì a vincere due Giri d’Italia nella sua carriera. Michela Moretti Girardengo all’Eroica è un volto molto conosciuto perché da diversi anni ricopre il ruolo di presidente del Giro d’Italia d’Epoca.
Cosa vuol dire per lei l'Eroica?
“L'Eroica è la più grande manifestazione dedicata al ciclismo d'epoca, alla storia del ciclismo che c'è in Italia. È la mamma di tutti gli eventi dedicati appunto al ciclismo storico, è la mamma del Giro d'Italia d'Epoca perché la nostra corsa nasce qui a Gaiole in Chianti il 1° d'ottobre del 2011”.
All’Eroica si iniziano a vedere anche molti giovani. Sono gli stessi ragazzi che durante l’anno seguono i grandi giri e le classiche e che poi troviamo qui con bici e abiti d’epoca. Cosa trovano questi ragazzi sulle strade del ciclismo storico?
“In questo tipo di manifestazioni la mentalità cambia completamente e ci si gode il percorso, la velocità è diversa, i mezzi sono diversi. La velocità è lenta, non è una gara, per noi non esiste l'agonismo se non eventualmente per i mezzi utilizzati, la cura dei dettagli e l'abbigliamento. Per il resto è proprio il piacere della condivisione: l'Eroica, così come tutto il movimento del ciclismo d'epoca, porta avanti questo, vale a dire il principio dell’aspettare l'altro, fermarsi in caso di difficoltà di qualche partecipante e il bello non è arrivare primi, ma arrivare insieme. Tanti valori che difficilmente troviamo nella vita di ogni giorno”.
Allora possiamo dire che il ciclismo d'epoca come L’Eroica, il Giro d'Italia d'epoca, possono insegnare valori importanti?
“Possono insegnare che non siamo delle isole. In realtà siamo delle persone che hanno bisogno degli altri e la solidarietà è sicuramente la formula migliore, la ricetta per un mondo migliore”.
Domani mattina sarà alla partenza alle 4.30?
“Sì, sarò alla partenza quando ancora sarà buio, perché è poesia, è il momento forse più bello. Dopo naturalmente, pedalare sulle strade eroiche è bellissimo. Ma il momento più bello è veder partire i ciclisti del percorso lungo, è un'esperienza che invito tutti a fare anche se bisogna puntarla sveglia presto”.
Possiamo dire che in un certo senso tutti quelli che vengono all'eroica sono degli eroi?
“Attualmente tutti quelli che inforcano una bicicletta sono degli eroi. Perché si decide di affrontare le strade bianche e le strade della nostra bella Italia con queste bici vecchie, addirittura alcune senza cambio, oppure con un unico rapporto e pesanti oltre i 15 chilogrammi. Ecco, sono degli eroi romantici”.
Quando si arriva a Gaiole in Chianti, sembra di tornare indietro nel tempo, di essere tra gli anni Venti e Trenta, perché oltre a trovare ciclisti con bici e abbigliamento d'epoca, troviamo anche tanti gentiluomini e tante donne in abito lungo.
“C’è proprio la cura per il vintage, per la ricerca dell'abbigliamento, anche del dopo gara. Ci sono donne molto curate anche nei dettagli con i cappellini, le velette molto eleganti, oppure uomini con i pantaloni alla zuava come i ciclisti di un tempo, come erano le foto di Girardengo”.
Abbiamo citato Costante Girardengo, lei è la pronipote di questo grande corridore: come ci si sente ad avere un legame così importante con uno sportivo che ha fatto la storia del ciclismo italiano e mondiale?
“Io sono estremamente orgogliosa delle mie origini e delle mie radici: proprio grazie alle mie radici e alla ricerca della conoscenza del mio bisnonno, che praticamente non ho conosciuto, sono arrivata fino all'Eroica, Volevo provare sulla mia pelle quel mondo unico dei corridori come il mio bisnonno. Posso dire che quando lo provi la prima volta, poi sentì la necessità di tornare ogni anno per ritrovare emozioni che sono uniche ”.