Eleonora Camilla Gasparrini è ormai una vecchia conoscenza del campionat europei, nel 2019 aveva trionfato nella categoria Junior ed eccola tra le under 23 ritornare sul podio con una bella medaglia di bronzo al collo. La ventiduenne della Uae Adq sta crescendo bene e a piccoli passi, quest’anno ha già raggiunto 3 vittorie stagionali a cui si sommano anche il titolo italiano under 23, la maglia di miglior giovane alla rider London Classique.
«Sono veramente soddisfatta del mio terzo posto agli europeo» ci dice immediatamente Eleonora quando la chiamiamo per farci raccontare della sua incredibile stagione. Il mese di settembre appena concluso è stato un autentico tour de force con Tour de Romandie, europei e il gran premio di Stoccarda dove ha piazzato una bellissima vittoria in volata, proprio lei che non è una sprinter pura ma che ultimamente ci sta dimostrando che anche lì può fare la differenza. L’europeo non era pienamente nelle sue corde, oltre ad un parterre di tutto rispetto c’era un percorso molto lontano dai suoi prediletti. «Non è stato un europeo facile, il livello era altissimo e il percorso non era adatto alle mie caratteristiche, era troppo piatto, perfetto per le sprinter pure, cosa che io invece non sono. Speravamo che uscisse la gara più dura possibile per far fuori le velociste, ci sono stati una serie di scatti, ma nessuno decisivo e così ci siamo ritrovate con il gruppo compatto. Le mie compagne hanno fatto un grande lavoro tenendomi davanti nelle prime posizioni, io non ho fatto altro che cercare di risparmiarmi e poi dare tutto quello che avevo. E’ un bronzo bellissimo frutto di tanto lavoro, ma anche di una squadra incredibile, sono tutte ragazze che conosco bene e condividere questo risultato con loro è speciale» ci dice Eleonora svelandoci come dietro a quel bellissimo bronzo c’è una squadra forte fatta di legami di amicizia costruiti negli anni. Con Francesca Barale e Cristina Tonetti ha condiviso la casacca del VO2 mentre Carlotta Cipressi e Sara Fiorin sono con lei all’Uae Adq.
Vedendo Eleonora Gasparrini sul podio con quella bellissima medaglia di bronzo non si può non tornare a quattro anni fa in Francia quando nella categoria junior si era portata a casa il massimo riconoscimento. Se si guarda indietro all’Eleonora del passato e la si confronta con il tipo di atleta che è oggi balza all’occhio la sua maturità nell’affrontare il passaggio nella categoria elite, l’obiettivo era far bene, ma c’è sempre stata la consapevolezza di non bruciare le tappe. «Quando sono passata elite avevo la grande paura di fare il passo più lungo della gamba, ma ora a posteriori sento di avere fatto il percorso migliore. La Valcar era una squadra che pur rimanendo di categoria inferiore rispetto ad una World Tour faceva il calendario completo e così già al primo ho avuto la possibilità di fare gari importanti senza però la pressione di fare necessariamente risultato. Nei grandi squadroni c’è una struttura più complessa, si è in tanti e non c’è spazio per tutti, c’è il rischio di perdersi e di correre poco. In Valcar invece ognuna ha avuto la possibilità di fare esperienza, di crescere poco alla volta e solo dopo fare il grande salto» Prosegue Eleonora ricordandoci di quanto sia stato importante il progetto Valcar per tutte le ragazze italiane e per lei che l’anno scorso ha fatto il grande salto nel world Tour. In quel 2023 sono cambiate tante cose, dall’allenamento all’alimentazione ed è arrivata la prima vittoria nel World Tour, una tappa del Tour de Suisse in cui si è messa alle spalle dei nomi giganteschi.
Se nel 2023 Eleonora aveva dimostrato di essere pronta ai grandi palcoscenici, quest’anno ha tolto ogni dubbio, quella promessa delle categorie junior è diventata ora una ragazza che, seppur giovanissima, tra le elite fa la differenza. Nel 2024 ha aumentato il carico di allenamento ed ha acquisito consapevolezza. «Rispetto già all’anno scorso ho la sensazione che poco alla volta sto crescendo – ci spiega Eleonora analizzando la sua stagione – quest’anno ho cambiato ulteriormente il mio modo di allenarmi, la squadra mi ha affiancato una persona che ha un modo di lavorare completamente diverso, ho aumentato il carico ed ho avuto un cambio di marcia decisivo. E’ stata una stagione intensa, anche con qualche delusione. Sono arrivata ai campionati italiani dopo un blocco in altura, avevo una buona ed ero pronta per il Giro d’Italia, ma una settimana prima mi sono trovata a combattere con le placche in gola e a curarmi con gli antibiotici. L’unica cosa positiva è che ho fatto una corsa in crescendo, nelle ultime tappe mi sono ritrovata e nell’ultima sono riuscita a ad arrivare con il gruppetto davanti. Mi è dispiaciuto tantissimo perché tenevo alla corsa rosa, ma purtroppo fa parte del gioco, ho capito che bisognava subito ripartire e così mi sono allenata duramente per le gare di settembre e ne sono rimasta veramente soddisfatta.»
Tra i risultati di Eleonora in questo 2024 spicca un sesto posto all’Amstel Gold Race, una delle gare più complesse del panorama internazionale e che è anche la sua corsa dei sogni. Mentre davanti si davano spallate campionesse del calibro di Marianne Vos e Lorena Wiebes, la ventidueenne della Uae Adq non si è mai lasciata intimidire, ma è arrivata davanti con tutte le migliori dimostrando che nei prossimi anni potrebbe essere un cliente veramente scomodo per le classiche. «Il sesto posto all’Amstel per me è stato come una vittoria, è la mia corsa dei sogni e questo risultato mi spinge a migliorarmi ancora. Con il mio allenatore stiamo lavorando sulle volate, ma soprattutto su sforzi di 10-15 minuti, fare bene salite brevi e mantenere l’esplosività. Ormai il ciclismo è cambiato e non esistono più delle velociste pure e nemmeno ci sono più gare per loro, forse la classica di De Panne e le tappe di qualche giro, ma niente di più e quindi bisogna attrezzarsi diversamente, essere poliedriche. L’obiettivo è proprio quello di cercare di fare la differenza nelle gare importanti» riprende Eleonora e sentendola parlare non si può non notare la sua incredibile voglia di fare, di migliorarsi ancora e ancora. La sua stagione proseguirà con il giro dell’Emilia dove correrà in supporto della squadra e una Tre Valli Varesine molto più adatta alle sue caratteristiche, poi sarà il turno della Cina. La strada è ancora lunga prima del meritato riposo, ma il pensiero va già all’anno prossimo, ai sogni, agli obiettivi e ai punti da migliorare. Vedendo la sua crescita è automatico chiederle se nel 2025 la vedremo con il ruolo da capitana, magari ad una classica e lei non ci nasconde che più di un sogno c’è, ma c’è anche tanto da lavorare. «Capitana in una classica? Perché no? Io mi sento pronta» ci dice con un sorriso promettendoci che darà il suo meglio per riuscirci.