Oggi a Zurigo Remco Evenepoel potrebbe scrivere una nuova pagina di storia dello sport, perché se dovesse vincere la cronometro, sarebbe il primo ciclista di sempre ad aver conquistato oro olimpico e mondiale nello stesso anno. Il belga si sente bene e ha dichiarato, in conferenza stampa, di aver ritrovato la stessa forma di quando ha vinto a Parigi. «Tutti possono stare tranquilli, sono tornato al top. Altrimenti non sarei qui». Queste sono le prime parole che Evenepoel ha detto nell’incontro con i media. Riguardo al percorso poi, in molti sono convinti che sia fatto su misura per lui e per questo, sarà il favorito numero uno per la medaglia più preziosa.
«È sicuramente un percorso che mi si addice. A parte quel tratto intermedio con la salita, è abbastanza pianeggiante e molto veloce. Qua e là c'è qualche tornante più pericoloso o un po' più tecnico, ma niente di insormontabile. La parte più pericolosa resta comunque il chilometro super ripido in discesa. Brutta strada, traccia confusa. Tutto sommato, rimane uno dei percorsi più belli che siano mai stati fatti per un Mondiale». Dopo aver corso il Tour of Britain, Evenepoel è tornato in Spagna, in Costa Blanca, dove si è preparato per la prova iridata allenandosi soprattutto su percorsi con lunghe salite.
«Ho fiducia in me stesso e nella mia forma e le sensazioni che ho sentito la scorsa settimana sono sicuramente promettenti. Mi sono allenato molto per riprendere la velocità, poi ho fatto allenamenti impegnativi, insomma tutto quello che serve per tornare in perfette condizioni. Ora ho la fortuna di non essere completamente fuori forma. Gli allenamenti stanno andando bene ultimamente, le gambe sono tornate sciolte e non come durante il Tour of Britain. Ho davvero fatto qualche passo avanti in queste settimane».
Non solo fisicamente, ma anche mentalmente il belga ha recuperato bene e lo stress causato dal Tour e dai Giochi di Parigi, sembra essere completamente superato.
«Dopo la caduta di aprile in Spagna, ho continuato senza sosta fino ai Giochi. In una stagione normale mi sarei preso una piccola pausa dopo la Liegi-Bastogne-Liegi, ma a causa dell'infortunio non è stato possibile. Posso dire di aver lavorato in modo continuativo da aprile a inizio agosto e questo ti porta ad essere sotto pressione. È comprensibile poi subire una battuta d'arresto. Ma tutti possono stare tranquilli: sono di nuovo in carreggiata. E’ stato finora un anno pazzesco, difficile da ripetere. Prima il Tour, poi il doppio oro a Parigi, tutto è stato folle, ma in realtà questo mi porta ad avere più pace interiore e fiducia in me stesso».
Evenepoel è consapevole anche di una possibile sconfitta, ma questo per lui non è motivo di stress, perché ha ottenuto già molti successi e sa che ancora altri arriveranno nella sua carriera. «Tutti sanno che darò sempre il massimo e cercherò di vincere ancora. Ma è chiaro che questo è già stato un anno con risultati incredibili, prima il Tour, poi il doppio oro a Parigi. Mi sento tranquillo e ho fiducia anche per il Mondiale su strada e le Classiche in Italia. Sono molto motivato».
Remco Evenepoel è considerato uno dei migliori cronomen al mondo e anche se un titolo iridato lo ha già conquistato, oggi vuole vincere ancora, ma non sarà facile perché i suoi avversari sono tanti e forti.
«Stiamo correndo un Mondiale, quindi tutti saranno nella loro forma migliore. Alcuni potrebbero addirittura essere nella forma della loro vita e penso a McNulty, Ganna, Tarling ma anche a Roglic. Poi c’è Küng che correrà in casa. Filippo Ganna e Joshua Tarling si erano preparati bene per Giochi, ma li ho battuti senza aver fatto una preparazione specifica e questo è stato un aspetto negativo per loro, credo. Ma sono qui e sono corridori da Mondiale, quindi non dovranno essere sottovalutati».