Primoz ROGLIC. 10 e lode. Si toglie la soddisfazione di lasciarsi tutti alle spalle, togliendosi di ruota la compagnia. Vittoria di tappa numero 15 e 40a maglia rossa, 87 successi in carriera. Questa è casa sua, sono le sue strade. I tori fanno quello che vogliono, Primoz anche di più. Non c’è partita, non c’è corsa: è lui il più forte. Non lesina pedalate, ragiona e sgasa. Alle sue spalle esplode la corsa, chi prova a stargli dietro salta per aria. Domani c’è la tappa regina, ma la Vuelta ha già il suo re.
David GAUDU. 8. Un finale d’autore, un secondo posto che lo premia: è il primo degli umani.
Mattias SKJELMOSE. 7,5. Il 23enne danese della Lidl-Trek fa corsa d’avanguardia e si guadagna una posizione. Oggi è anche in bianco: sua è la maglia dei giovani.
Enric MAS. 5. Gli manca sempre un centesimo per fare una lira. Dà sempre l’impressione di voler spaccare il mondo, poi si spacca.
Richard CARAPAZ. 5,5. Sembra avere il colpo del Ko, invece si fa male da solo.
Mikel LANDA. 6,5. Dopo una giornata da dimenticare, oggi torna in carreggiata.
Carlos RODRIGUEZ. 5,5. È sempre in affanno, troppo timido, poco efficace.
Eddie DUNBAR. 6. Fa una buona corsa che però in chiave classifica non gli fa guadagnare nulla.
Florian LIPOWITZ. 8. Si mette al servizio di Primoz, come del resto i suoi compagni, e gli fa proprio un bel servizio.
Ben O’CONNOR. 5,5. Sapeva che la sua Vuelta era segnata, ma in ogni caso lascia il segno.