L’articolazione del ginocchio, nel ciclismo è la più importante e quando si subiscono traumi in questa parte della gamba c’è sempre da preoccuparsi. Wout van Aert è stato costretto nuovamente a ritirarsi questa settimana e lo ha fatto a causa di una importante ferita riportata al ginocchio, in seguito ad una caduta su una parete di roccia, durante la sedicesima tappa della Vuelta di Spagna. La domanda che in molti si sono posti in questi giorni è se il belga avrebbe potuto essere al via dei prossimi Campionati Europei del 15 settembre e del Mondiale del 29.
Qualche risposta al riguardo aveva provato a darla il medico della nazionale di ciclismo belga, Kris Van der Mieren, che in un incontro con la stampa belga ha fornito alcune informazioni dopo che il direttore Grischa Niermann aveva parlato al telefono con Van Aert in seguito alle dimissioni dall’ospedale di Santander.
«Ho appena parlato con Wout ed ha ricevuto il permesso di lasciare l'ospedale e sta tornando a casa per ulteriori esami a Herentals – ha spiegato Niermann - Come tutti sanno, ha una profonda ferita al ginocchio che necessitava di essere medicata e suturata. La buona notizia è che non sono state rilevate fratture, anche se dobbiamo ancora attendere ulteriori accertamenti per avere la certezza assoluta, ma non so se i suoi tendini siano stati danneggiati».
Le ipotesi del medico federale Kris Van der Mieren possono quindi basarsi solo sulle immagini viste sui media e sulle dichiarazioni fornite dalla squadra e poi è la sua lunga esperienza, che potrà far capire meglio il recupero dopo danni simili.
Quanto velocemente la ferita guarirà e quanto velocemente potrà tornare in gara? «La guarigione completa avviene in tre fasi – ha spiegato Van der Mieren - Inizialmente la ferita deve essere completamente ripulita. Ciò significa che tutti i tessuti rotti devono essere rimossi e questo richiede una settimana, ma può essere leggermente accelerato mediante un intervento chirurgico. Quindi inizia la produzione del nuovo tessuto, sia per la pelle che per i tendini. Prima si forma un collagene ancora piuttosto fragile, poi si forma un collagene definitivo, cioè la terza fase. In linea di massima si parla di settimane, ma gli atleti di punta spesso hanno un metabolismo di recupero più veloce».
Van der Mieren non può entrare in modo specifico nel caso di Van Aert, perché non ha visionato la cartella clinica, ma è in grado di spiegare cosa potrebbe essere accaduto e il piano di recupero. «Il ginocchio è il sistema di pulegge più importante per un ciclista. Sappiamo che la rotula non è rotta. Ciò però non esclude una possibile contusione ossea, che richiede dei tempi di recupero più lunghi. Inoltre, ci sono diversi tendini e membrane che corrono sopra la rotula. Se anche loro fossero gravemente contusi, penso che sarebbe difficile per Van Aert riprendere rapidamente il movimento. Il processo di recupero richiede settimane o mesi. Se questi tendini si sono ripresi solo al 70-80%, c'è il rischio che si strappino nuovamente quando il ginocchio viene caricato».
AGGIORNAMENTO ORE 14.15. Arriva poco dopo pranzo il post della Visma Lease a Bike che pone fine a qualsiasi ipotesi: «Wout van Aert non correrà più questa stagione. Ha bisogno di tempo per riprendersi dall'incidente nella Vuelta a España. Van Aert resta in ospedale in Belgio, dove riceverà antibiotici per via endovenosa per ridurre al minimo il rischio di infezione. Poi si prenderà una pausa per riprendersi completamente prima di riprendere a lavorare con cautela per la prossima stagione. Guarisci presto, Wout!»