La carovana gialla ha lasciato Pinerolo ed è diretta verso la Francia. La Grand Départ dall'Italia del Tour de France è storia. Viverla in loco è stato entusiasmante, formativo e impressionante.
La macchina organizzativa della corsa a tappe più importante al mondo ha affascinato Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte dimostrando perchè è a tutti gli effetti l'artefice del terzo evento più popolare al mondo dopo Giochi Olimpici e mondiali di calcio (che però non si disputano ogni anno, ndr). Della grandeur di cui tanto avevo sentito parlare e percepito da spettatrice mi ha colpito l'efficienza di tutto il sistema. Personalmente vivendola per la prima volta da giornalista accreditata mi hanno lasciato senza parole le sale stampa con oltre 500 colleghi provenienti da tutto il mondo e i servizi a nostra disposizione, con tanto di lavanderia e toilette separata per uomini e donne, sempre impeccabile. Sembrano piccolezze ma in tre settimane di fatiche on the road fanno la differenza, eccome.
Ancora prima di metterci al collo il pass fisico tramite un QR code accediamo in una community in cui riceviamo aggiornamenti in tempo reale. Dalle 8 di mattina insieme al buongiorno riceviamo indicazioni sul programma di giornata (oggi per esempio la info chiave era raggiungere il traguardo entro le 12 per non restare imbottigliati nel traffico, ndr) e consigli fondamentali come quello ricevuto a Bologna, quando le temperature erano talmente alte che il messaggino recitava “Idratatevi e guardate i vostri vicini, se notate che qualcuno si sente poco bene avvertiteci”. Per concludere in serata con le foto di ciò che è stato dimenticato in giro, come caricabatterie e cuffie, per un servizio lost and found utilissimo e che ha già un vincitore: chi ha perso il computer già alla seconda tappa.
Essendo il Tour una macchina davvero mastodontica (solo per la tv ci sono 80 track per 32 tv che autoproducono le immagini della corsa da spedire in tutto il mondo, ndr) ogni tassello deve incastrarsi alla perfezione e di conseguenza non viene lasciato nulla al caso. Dalla frecciatura delle strade per raggiungere partenza e arrivo con tanto di indicazioni in autostrada e cartellonistica dedicata per ogni categoria di addetti ai lavori coinvolti, alla sicurezza in corsa non si bada a spese.
Avendo affrontato in auto tappe intere anticipando la corsa posso confermare come non ci fosse un paletto scoperto, dal primo all'ultimo chilometro ogni possibile ostacolo viene protetto da balle di fieno ricoperte da plastica bianco-rossa. Per non parlare dei villaggi di partenza e della festa della carovana, che regala al pubblico uno show incredibile oltre a innumerevoli gadgets. Già questo varrebbe il prezzo del biglietto e invece lo spettacolo è gratuito e abbiamo avuto la fortuna che ci è arrivato sotto casa.
Purtroppo il confronto con il nostro amato Giro d'Italia è impietoso, ma speriamo che la lezione dataci dai francesi ci serva per migliorare e far crescere la corsa rosa. Al successo dell'avvio del Tour 111 hanno contribuito tanti italiani, ringraziati personalmente e pubblicamente da Christian Prudhomme. Il direttore del Tour de France questa mattina ha dato l'arrivederci al nostro Paese che esce da questa storica quattro giorni di Grande Partenza del Tour in Italia tramortito dalle emozioni.
Orgogliosa di poter dire “io c'ero”, come letto sulle maglie gialle di alcuni tifosi, tuttoBICI prosegue il suo viaggio in Francia custodendo alcune cartoline indimenticabili, con la gioia che abbiamo visto negli occhi di grandi e piccini. È stato bellissimo.