Sarà anche la culla del Rinascimento, ma qui il Tour rischia di morire. Proprio un bel modo di accogliere la più grande corsa a tappe del mondo, la più agognata e vista al mondo, che ai fiorentini interessa poco più di nulla.
Piazzale Michelangelo, balconata incantevole che sovrasta la città gigliata, è vuoto per una buona metà. La città non ha tinte gialle, arrivi alla stazione e sembra di essere arrivati non certo nella città che ospita la Grand Depart. Gli organizzatori francesi informano i media internazionali che il servizio navetta è a cura del Comune: te lo raccomando. Il delirio assoluto, degno di Bogotà.
Il giallo è dato dal perché l’ex sindaco Dario Nardella abbia voluto con tutto il suo cuore un evento che alla città non interessa neanche un po’. Pensava di poter ripagare la città con un evento mai visto prima in Italia e che probabilmente – giustamente – mai più rivedremo. Qui non sono orgogliosi di avere Raffaello o Brunelleschi, il Verrocchio o il Perugino, ma sono fermi a Batistuta, loro sono fatti così, figurarsi se lo sono di Pogacar o Vingegaard, Roglic o Bettiol. Il resto non conta, il resto non interessa. Del resto loro sono i padri della lingua, che non è il francese.