A Pian della Mussa aveva provato a muoversi presto, mentre oggi, salendo verso Fosse, Alessandro Pinarello ha adottato una strategia un po’ più conservativa che alla fine gli è valsa una Top 10, rilanciandolo tra i primi 10 anche in classifica generale.
L’impressione è che il trevigiano di Giavera del Montello abbia ancora margine per provare a coronare al meglio il suo Giro Next Gen: «La prima ora, come si suol dire, l’abbiamo “planata” - ha ammesso Pinarello subito dopo l’arrivo -. Abbiamo preso la prima salita a 53 km/h di media, poi finché non è partita la fuga abbiamo continuato ad andare a scatti e controscatti e poi la corsa è diventata più controllata. L’ultima salita l’abbiamo affrontata fortissimo nonostante i 170 km sulle gambe e sinceramente non me l’aspettavo».
Il portacolori della VF Group-Bardiani CSF-Faizanè è ormai abituato a confrontarsi anche coi professionisti, ma per interpretazione e livello questo Giro Next Gen non è da meno: «La differenza tra questa gara e una professionistica non è poi molta, la velocità media è lì a testimoniarlo - ha detto ancora -. Non sono del tutto contento delle sensazioni provate, speravo qualcosina di meglio, ma per come è venuta fuori la gara non posso lamentarmi del risultato. È vero, forse sono più adatto a salite un po’ più corte ed esplosive, ma quando sto bene bene anche su scalate come queste posso andare forte, anche più di così».
Gli arrivi di Zocca e Forlimpopoli, però, potrebbero sorridergli: «Sì, sono due tappe che secondo me andranno via ancora a medie molto alte. Proviamo a vedere se esce qualcosa di interessante; l’ultima in particolare me l’aspetto molto caotica, conosco quelle strade e qualcosa potrebbe succedere. La stagione è ancora lunga, e comunque vada ci sarà modo di togliersi ancora qualche soddisfazione».