Georg STEINHAUSER. 10 e lode. Il nipote di Jan Ullrich fa qualcosa che non è riuscito a fare nemmeno lo zio: vincere una tappa sulle strade rosa. Non è un modo di dire, ma è un modo di fare, un approccio mentale che oggi ha portato questo 22enne ragazzo della EF Education Easy-Post a superarsi in tutto e per tutta la tappa. Via fin da subito, con il gruppetto dei dieci, non si è dato per vinto, e ha vinto.
Tadej POGACAR. 10. Fa ancora una volta quello che vuole e come vuole. Scatta e va, si lascia tutti alle spalle con irrisoria facilità, poi mette un rapporto agile e va su facile per non strafare, tanto quello che c’era da fare lo fa, compreso non andare a prendere il giovane tedesco.
Antonio TIBERI. 7. Corre con grande intelligenza e attenzione. Prende in mano la situazione e cerca di controllare l’AltroGiro, nel quale oggi guadagna secondi preziosi (51”) a Ben O’Connor. È sempre 5° nella generale, ma ora ha solo 42” dal 4° posto. Il podio, però, non è una chimera.
Geraint THOMAS. 6,5. Il gallese va meglio oggi di ieri. Si riprende e tiene botta, lasciando andare chi è pressoché immarcabile. Ormai nessuno ha più la forza, le capacità e la voglia di tenere la sua ruota, il SignorG l’ha capito da tempo: è uomo di mondo e sa chi ha il mondo ai propri piedi.
Daniel Felipe MARTINEZ. 6,5. Ha il merito di provarci sempre, di provare ad accendere la miccia, anche se poi gli resta in mano. Non rischia di scoppiare, questo no, è uomo solido e continuo, assieme a Pogacar è quello che ad oggi non ha mai dato l’impressione di tentennare. Ha solo una cilindrata diversa, ma va di corsa.
Einer RUBIO. 6,5. Fa il minimo necessario e porta in albergo un 8° posto nella generale. Degli uomini di classifica è l’unico a guadagnare posizioni.
Romain BARDET. 5,5. La sua DSM lavora come non mai, arriva ad una quarantina di secondi dai fuggitivi, poi rimettono i remi in barca. Lui non rema, annaspa un pochino.
Thymen ARENSMAN. 6,5. L’olandese prima lavora per il SignorG, poi cerca di limitare i danni e restare in zona.
Jan HIRT. 6. Difende una posizione (10°) che per lui vale molto.
Lorenzo FORTUNATO. 5,5. Fatica tantissimo, ma non molla poi molto. Fa di necessità virtù.
Ben O’CONNOR. 5. Gli si allunga la lingua e gli si accorciano le gambe, come direbbero i saggi della piccola parrocchia del ciclismo, per dirla con il mai troppo ricordato Mario Fossati. Il grande accusatore (“questo Giro è uno degli eventi peggio organizzati al mondo”) si prende una bella battuta d’arresto. Arriva staccato e appesantito, come un dinosauro.
Filippo ZANA. 5. Quanta fatica per il nostro Pippo, che si aggrappa al manubrio per non scivolare indietro. Perde una posizione, ma non perde la top ten. C’è spazio per recuperare e tornare al proprio posto. C’è spazio e lui lo può ancora occupare.
Nairo QUINTANA. 5. Sprinta anche per il 15° posto.
Amanuel GHEBREIGZABHIER. 6. Si fa vedere, si dà da fare, prova con Georg Steinhauser a fare la corsa e la fa, fino a 35 chilometri dal traguardo, quando lascia la ruota del tedesco e si lascia scivolare indietro.
Giulio PELLIZZARI. 8. Va bene perdere da Pogacar, ma da Quintana, no. Difatti tiene botta, respinge la rasoiata del colombiano, attutisce da par suo il colpo di reni finale e si tiene stretta la Cima Coppi sul Passo Sella (2244 mt). Dopo il 2° posto sul Mortirolo domenica scorsa alle spalle di Scaroni, oggi si consola con la cima simbolo di questo Giro, abbassata di 500 metri (causa Stelvio): ma il ragazzo della VF Group Bardiani CSF Faizané si eleva.
Marco FRIGO. 6,5. Il corridore della Israel Premier Tech ancora all'attacco, al km 30 si forma in testa un drappello di 6 fuggitivi: Amanuel Ghebreigzabhier (Lidl Trek), Giulio Pellizzari (VF Bardiani Csf Faizanè), Julian Alaphilippe (Soudal QuickStep), Nairo Quintana (Movistar), Marco Frigo (Israel Premier Tech) e Georg Steinhauser della EF, sui quali rientrano in un secondo momento Damiano Caruso (Bahrain Victorious) e Davide Ballerini (Astana). Da otto, passano a dieci: rientrano il nostro Nicola Conci (Alpecin Deceuninck) e il campione d’Ungheria Attila Valter (Visma Lease a Bike).
Dalia MUCCIOLI. 31. Ex corridora di buon livello, oggi è qui in maglia azzurra Mediolanum ad accompagnare i clienti appassionati di ciclismo. Sulle strade del Giro è scortata da papà Luca che le fa da driver, con il quale - e non solo con lui - festeggerà questa sera il compleanno. Noi di tuttobiciweb non possiamo fare altro che augurarle ogni bene. Auguri Dalia!