Da "porto franco" a... "ponte bianco" tra la seconda e la terza settimana del Giro d'Italia, Livigno sarà lo svincolo cruciale della corsa rosa col suo arrivo oltre i duemila metri del Mottolino (subito dopo essersi sciroppati il Mortirolo) poi il fatidico giorno di riposo e infine la ripartenza di martedì 21 maggio che lancerà la carovana verso la Cima Coppi dello Stelvio e le sei giornate finali fino a Roma.
Un impegno non da poco, quello dell'arcinota località valtellinese, che ha deciso di fare all-in sullo sport come leva di ritorni economici, in particolare il ciclismo e ovviamente quelli invernali. Per questo l'ente turistico locale, tramite l'agenzia DMTC, ha organizzato prima un tour in fat e-bike (per la precisione una Fantic Integra) che ci ha permesso di sperimentare la sensazione della neve sotto la ruota grassa, respirare l'aria fantastica di questo angolo di Nord Italia e ammirare il torrente Aqua Granda, che da affluente dell'Inn porta le sue acque al Danubio.
Dopodiché una conferenza stampa "del mese prima" condotta dalla premiata ditta Luca Gregorio e Riccardo Magrini. Un evento che si può dividere in una parte prettamente ciclistica e in una istituzional-territoriale
[foto APT Livigno]
ELIA VIVIANI «Sono tappe che per gli uomini classifica, per i velocisti come me sono sfide contro il tempo massimo: sarebbe bello veder alzare le braccia al cielo livignasco colui che poi vincerà la maglia rosa. Mi vedo già le ammiraglie che qualche giorno prima verranno a farsi un'idea più fedele possibile della salita. Spero di vedere la neve... a bordo strada! La Ineos Grenadiers mi ha chiesto immagini dell'arrivo mentre loro sono in ricognizione sul Monte Grappa. Io gli ho mandato intanto una foto, poi avrò modo di aggiornarli nelle prossime tre settimane perché dal blocco di allenamenti che sto effettuando qua inizia ufficialmente la mia preparazione olimpica. Peraltro io e i ciclisti non siamo gli unici ad allenarci qui in altura (Van der Poel è qui ogni estate, anche perché è un paradiso per i suoi amati sterrati) ma a Livigno trovate i campioni di tantissimi sport tra cui il nuoto: ci sono strutture eccellenti per preparare gli obiettivi più importanti. Pronostico per la ciclamino? Da italiano spero Milan-bis ma volendo fare un altro nome meno scontato dico uno sprinter solido e costante come Kooij.»
VINCENZO NIBALI «Il tappone da oltre cinquemila metri di dislivello e pendenze durissime ad alta quota che arriverà qui domenica 19 maggio sarà un momento chiave del Giro. Io ho pedalato qui in mountain bike per diletto, su strada nessuno sa cosa può aspettarsi arrivando quassù. Anche perché ancora adesso c'è la neve, quindi è difficile fare sopralluoghi. Sperando che il meteo sia clemente, sarà una giornata fantastica dove usciranno alla ribalta i grandi scalatori che riescono a padroneggiare questi contesti. Ovvio che Pogacar è un super favorito, ma tre settimane nascondono tantissime insidie e a maggio a certe altitudini si possono trovare temperature fredde molto complesse da gestire per chiunque. A Livigno io venivo già oltre vent'anni fa, quando ancora il grande ciclismo non era arrivato qui come oggi, per preparare appuntamenti iridati col gruppo azzurro guidato da Antonio Fusi e Giancarlo Montedori: capire come si lavorava in quota è stato prezioso per il resto della mia carriera, nel frattempo questo posto si è evoluto fino a diventare un punto di riferimento sportivo assoluto. Al nuoto già citato aggiungo ad esempio l'atletica, ma tante altre discipline (calcio compreso).»
SONNY COLBRELLI «Pogacar vorrà sicuramente fare una grande impresa in uno scenario eccezionale, che per me è una seconda casa ormai, ma ci saranno tanti avversari che faranno la corsa per provare a "sgambettarlo" e quelle che arriva qui sarà una tappa trabocchetto, all'indomani oltrettutto di una cronometro. Tra questi agguerriti avversari naturalmente il nostro (Sonny, ricordiamo, è tra i direttori sportivi Bahrain Victorious, ndr) talentuoso Tiberi, reduce da un buon Tour of the Alps e forte del supporto di un grande Caruso. L'importante è non partire pensando di essere già sconfitti, che la gara è lunga e logorante e tutto può succedere. A Livigno amo venire da sempre, luogo ideale per allenarmi portando con me la famiglia. Non conosco così tanti posti dove ci si allena a 1800 metri d'altitudine e poter fare comunque tanto percorso piatto, ideale pure per i bambini.»
LUCA MORETTI (Presidente APT Livigno) «Allestire il Giro d'Italia qui implica uno sforzo particolare, sia per l'alta quota che per il meteo, e fare questa conferenza stampa proprio qui dove sarà il traguardo è anche un modo per mostrare tutto questo. Simpatiche attività cominceranno già sabato 18 in collaborazione col nostro Sporting Club, che da sempre crede tanto nello sport a livello locale e amatoriale. Naturalmente domenica 19 il carovana party con DJ set in centro a Livigno, poi lunedì duplice appuntamento: nel pomeriggio proiezioni cinematografiche e "La fabbrica delle medaglie" in cui Colbrelli e Viviani racconteranno come si costruiscono successi e medaglie, di sera il concerto dei The Kolors in piazza del Comune, evento che riporta alla dimensione popolare a 360 gradi del ciclismo. Infine martedì 21 la partenza di tappa dal centro sportivo olimpico di Aquagranda. Ci siamo allargati per essere un po' "freestyle" in linea poi coi Giochi invernali e continuare a posizionarci in settori nazionalpopolari. Senza dimenticare altri due aspetti: allenarsi qui in bici porta benefici alle prestazioni, sia per una struttura come l'Aquagranda che per l'ottimo Bike Park del Mottolino che per l'alta quota; inoltre abbiamo portato qua da noi la granfondo Alè La Merckx e abbiamo sempre più percorsi MTB.»
LARA MAGONI (Sottosegretario Sport e Giovani di Regione Lombardia) «Venire qua è una gioia, con 16 anni di Nazionale di sci sono diventata un po' valtellinese. Ringrazio i sindaci di Livigno e Bormio, Remo Galli e Silvia Cavazzi, e rivolgo tanti complimenti all'amico Moretti, che da grande sciatore è diventato propulsore del turismo in queste belle località. I campioni sono fondamentali per lo sport e per i giovani, come "influencer" attraverso il loro esempio e le loro attività nelle scuole che permettono di trasmettere passione e valori alle nuove generazioni. Qui al mio fianco ne abbiamo quattro: i tre grandissimi ciclisti e, in prima fila nel pubblico, Antonio Rossi. Pur da sciatrice, ho sempre adorato il ciclismo per la capacità unica di abbracciare l'Italia intera e far battere i cuori per così tanti chilometri.»
MASSIMO SERTORI (Assessore Enti Locali e Montagna di Regione Lombardia) «Il ciclismo è uno sport popolare e mettere in scena suggestioni e paesaggi è una vetrina formidabile per ogni parte d'Italia. Per quanto riguarda la Valtellina, vedendo la neve oggi e pensando invece allo scenario che si prospetta col passaggio del Giro, si potrà apprezzare quanto questa terra muti al mutare delle stagioni. Un fascino unico, che si aggiunge alla generosa vocazione dei valtellinesi. Svelo inoltre un aneddoto: per pochissimo non siamo riusciti a far transitare la corsa nella vicina Svizzera, prossimamente riusciremo! Battuta conclusiva: si scrive Milano-Cortina, si legge Valtellina. Quasi un terzo delle medaglie verranno assegnare tra Livigno e Bormio. Tutto questo è frutto di una politica che partì quando ero presidente della provincia di Sondrio oltre dieci anni fa: da Austria e Svizzera ci giungevano forti richieste di potenziamento del discorso "bike" per poter collegare i territori e creare un sistema turistico integrato ed efficace per tutti. Allora non era pensabile portare in estate lo stesso numero di turisti che in inverno da queste parti, adesso grazie all'amore per la bici e l'annessa strategia sta diventando realtà!»
REMO GALLI (Sindaco di Livigno) «Ringrazio le forze dell'Ordine, gli altri sindaci valtellinesi qui presenti, Gigi Negri che attraverso l'ufficio del turismo della Valtellina ci supporta da mesi, e le altre figure istituzionali presenti su questo palco. Per raggiungere certi risultati serve un gioco di squadra come quello orchestrato tra noi realtà territoriali e la Regione: il Giro arriverà a Livigno per la terza volta, l'ultima fu nel 2005, portare una tappa a 2400 metri d'altitudine e organizzare di fatto una tre giorni è complicato. Come paese siamo parecchio orgogliosi del connubio tra corsa rosa e Olimpiade invernale 2026 di cui saremo venue insieme a Bormio. Sono occasioni in cui le nostre città si riempiono e si rafforzano legami a livello internazionale, sono investimenti a lungo termine che vanno fatti se si punta a diventare leader mondiali.»