Tra tre giorni compirà 22 anni e cercherà di regalarsi un ultimo successo prima della fine della stagione nella tappa conclusiva del Tour of Guangxi. Intanto oggi ha fatto sua la terza tappa della corsa cinese, dimostrando una volta di più di essere uno dei velocisti emergenti più interessanti del panorama internazionale.
Al secondo anno nella massima categoria Olav Kooij si sta facendo spazio in una Jumbo-Visma sempre più votata ai grandi giri, con cui ha rinnovato il contratto fino al 2025 in barba alla fusione-non fusione tra la formazione olandese e la Soudal Quick Step che tanto ha fatto discutere nelle scorse settimane.
«Sono felice di aver vinto un'altra corsa World Tour, per me e per la squadra. Ho seguito le news di mercato, ma noi come corridori non avevamo alcuna influenza sulla situazione e quindi abbiamo continuato a lavorare come al solito. Da ciclista olandese sono fiero di far parte di una formazione del mio paese che è anche la migliore al mondo. Ritagliarsi uno spazio a Giro, Tour e Vuelta non è semplice ma la squadra ha fiducia in me ed è un orgoglio far parte di un team che ha conquistato tutte e tre le corse di tre settimane dell'anno. Io ho avuto le mie possibilità in corse più “sprinter friendly” e nel 2024 non vedo l'ora di debuttare nel grande giro che la Jumbo-Visma riterrà più adatto alle mie caratteristiche. Il goal per il futuro è vincere delle tappe lì» ha raccontato oggi dopo le premiazioni di rito.
Olav ha iniziato con il ciclismo da bambino, ereditando l'amore per la bici dal papà che pedalava per divertimento. Appassionato di pattinaggio su ghiaccio, sport che pratica tuttora d'inverno, e di sci, che invece ha messo da parte per non rischiare infortuni, ha un interesse particolare per le sneakers. «Non sono un vero e proprio esperto, ma a tutti piacciono le belle scarpe e, visto che dovrò fare un regalo ai miei compagni per come mi hanno pilotato oggi, questa sera farò un giro al centro commerciale che abbiamo di fianco all'hotel e vedrò cosa offrono i negozi qui in Cina» ci ha confidato sorridente.
Non ha campioni di riferimento, ma idee molto chiare. «Ora che sono professionista i più grandi corridori al mondo sono miei colleghi e devo cercare di batterli anche se hanno nomi importanti – afferma con sicurezza. - Sono cresciuto guardando Sagan, Peter è stato un'ispirazione. Ci sono tanti giovani di talento oggigiorno, io amo correre e confrontarmi con i migliori, senza paura. Il mio miglior sprint del 2023? Alla Parigi-Nizza quando ho vinto la quinta tappa davanti a Mads Pedersen, Tim Merlier e Matteo Trentin. L'avversario più tosto? Senza dubbio Jasper Philipsen, il migliore velocista della stagione. Ho corso poco contro di lui, ma quest'anno è stato un gradino sopra tutti. L'obiettivo è raggiungerlo. Tutti corriamo per essere il numero 1, no?».