Al fianco del leader del Tour of the Alps Tao Geoghegan Hart abbiamo notato un volto conosciuto, si tratta di Simone Antonini, professionista dal 2015 al 2018 che ora lavora come massaggiatore al Team Ineos Grenadiers.
Il 32enne di Empoli appesa la bici al chiodo ha studiato all'accademia di massoterapia per rimanere nell'ambiente in una nuova veste. «Ho avuto una carriera breve, ma intensa con la Intermarché Wanty che negli anni è cresciuta tantissimo. Nelle quattro stagioni in cui ho militato nella massima categoria mi sono tolto delle belle soddisfazioni, ho partecipato a classiche importanti. La vita del corridore professionista sinceramente non mi manca, ma sono felice di essere rimasto in questo mondo e avere tanti amici in gruppo» ci racconta al via della tappa.
L'anno scorso, dopo aver preso il patentino da ds, ha lavorato come direttore sportivo al Team Qhubeka, oggi Q36.5, al Tour of Britain e in altre corse. Da questa stagione è uno dei carers della Ineos Grenadiers. «Siamo in 15 e ci dividiamo tra gare, ritiri e periodi in altura. Abbiamo protocolli da seguire: quello del caldo, del freddo, della nutrizione... Ho massaggiato Filippo Ganna prima della Milano-Sanremo, in questi giorni mi occupo di Tao, entrambi sono ragazzi splendidi che non hanno chissà quali richieste. Una giornata tipo qui al TotA? Con i miei colleghi ci svegliamo presto, controlliamo le macchine e i mezzi perchè ci sia tutto per la tappa. Riempiamo i frigoriferi, prepariamo le musette per i rifornimenti e il ricambio per l'arrivo. Tornati in hotel sistemiamo tutto il disordine che si crea e, prima di cena, svolgiamo i massaggi. Non è una “passeggiata” ma non lo considero un lavoro, per me è una passione».
In questa veste Simone è pronto a debuttare in una delle più importanti corse a tappe, sarà infatti al via del Giro d'Italia. «Alla corsa rosa saremo in 7 massaggiatori, uno per corridore più un fisioterapista. Da atleta mi sarebbe piaciuto partecipare al Tour de France, non ci sono riuscito per poco, ma magari riuscirò ad andare alla Grande Boucle un giorno come massaggiatore o in un altro ruolo. Per ora sono felice così, già essere convocato per il Giro è una bella soddisfazione. Mi piacerebbe in futuro fare l'upgrade a direttore sportivo, arrivando da una squadra Development mi appassiona soprattutto lavorare con i giovani».
Magari diventerà un talent scout, intanto in Ineos può imparare molto dal ds Matteo Tosatto e dagli altri esperti tecnici sull'ammiraglia della formazione inglese. «Il Toso è il mio mentore – conferma Antonini, nella foto in posa proprio con Tosatto. – Ha alle spalle una lunga e proficua carriera, oltre a capacità indiscusse ha una tranquillità che permette ai corridori di stare sereni e a noi dello staff di crescere, aumentando la fiducia nei nostri mezzi».
nel file audio l'intervista integrale a Simone Antonini realizzata al Tour of the Alps