L'Equipe Arkéa Samsic approda nel World Tour in sella a bici Bianchi. Lo sbarco nella massima serie è ormai imminente per la squadra francese che nei giorni scorsi si è recata in visita allo stabilimento di Treviglio, in provincia di Bergamo, per entrare in contatto con il partner italiano con il quale pedalerà dal 2023 al 2025. Un marchio iconico, legato a Fausto Coppi, Felice Gimondi e tanti altri campionissimi dei quali gli atleti guidati dal general manager Emmanuel Hubert hanno potuto conoscere la storia, ammirare i cimeli e scoprire le ultime novità.
«Ho testato la Oltre RC e devo dire che è proprio veloce. È rigida ma anche comoda, sono molto felice di avere questo feeling perchè quando si cambia marchio di bici è sempre un rischio. Sai cosa lasci (Canyon in questo caso, ndr), ma non cosa trovi. Mi ha impressionato soprattutto il manubrio perchè permette di avere una posizione avanzata che riduce lo spazio tra il corpo e il mezzo. I velocisti ne saranno ancora più entusiasti di noi scalatori» esordisce Warren Barguil, il più attento del gruppo agli aspetti tecnici.
La promettente sprinter Marie Morgane Le Deunff, unica rappresentante del team femminile in visita in Italia, non vede l'ora di usare anche la Zolder Pro nelle gare di ciclocross che l'attendono: «Ci tengo alla mia bici, cerco di prendermene cura, la tengo pulita e per le questioni più complicate mi affido ai meccanici che la trattano con i guanti. In sella alla Bianchi sogno per il prossimo anno di debuttare al Tour de France Femmes».
Assente l'unico italiano del roster Alessandro Verre, a Nacer Bouhanni si illuminano gli occhi quando vede esposta la bici del suo idolo Marco Pantani, neanche fosse cresciuto sulle strade del nostro paese ammirando le gesta del Pirata. «È l'unico campione che ho sempre amato, da piccolo in maglia Mercatone Uno l'ho adorato per il suo stile, immaginare ora di correre su una bici come la sua è fantastico» svela l'ex pugile che si è quasi rimesso al 100% dalla terribile caduta al Tour of Turkey che ha compromesso il suo 2022. E ancora sulla bici: «La prima impressione che ho avuto dalla Oltre RC è che è rigida e scattante. Mi piace in particolar modo la parte frontale».
Anche Hugo Hofstetter, vincitore quest'anno del Tro Bro Lèon, ha un legame con Bianchi che parte da lontano. «Quando avevo 9 anni correvo su una piccola Bianchi, l'ho utilizzata per 3 stagioni e tuttora la conservo a casa dei miei genitori. Quando è stato annunciato che dal 2023 avremmo utilizzato questo brand sono andato a scattare una foto alla mia biciclettina, la prima in assoluto per me con i cambi alle leve e non sul telaio».
Pure Matis Louvel, vincitore della Druivenkoers Overijse, conosceva già bene il marchio: «È leggendario, anche per il suo colore celeste. Mio padre ha usato per anni una bici Bianchi nelle sue uscite con gli amici, ora per me sarà un onore utilizzarla in corsa».
Altrettanto orgoglioso è il pistard Kevin Vauquelin, 2° nella classifica finale del Giro del Lussemburgo di quest'anno, che in poche parole riassume lo spirito di tutta la squadra: «Non vedo l'ora di usare questa bici in gara. Il passaggio nel World Tour ci proietta in un nuovo livello. Su un mezzo così veloce daremo del nostro meglio per arricchire ulteriormente la lunga storia del reparto corse di Bianchi».
Photo Credits: Team Arkéa-Samsic / A. Lipke