Da persona profondamente innamorata del suo sport Re Leone, Mario Cipollini, lancia il suo grido d'allarme in favore del movimento giovanile italiano che sta attraversando un momento di congelamento dell'attività a causa dell'emergenza Coronavirus.
"Credo che il ciclismo professionistico, ad altissimo livello, riesca a salvarsi perche dietro ci sono compagnie economicamente potenti e riusciranno ad uscirne fuori – afferma il lucchese ai microfoni di Sky Sport -. Organizzatori e Uci hanno ancora la speranza di disputare tutte le classiche e i Giri più importanti, non so invece fino a che punto le categorie giovanili potranno avere la possibilità di esprimersi nei prossimi mesi. Sto già pensando che a emergenza finita dovremmo inventarci qualcosa per aiutare il serbatoio di questo sport".
"La speranza è che ci sia un ricambio nei giovani dilettanti. E' tutto lì il nostro futuro, noi abbiamo grandi ciclisti che militano in squadre straniere. Matteo Trentin, Elia Viviani, Gianni Moscon, Vincenzo Nibali, Sonni Colbrelli e tanti altri potrebbero formare una grandissima squadra, ma il ciclismo rispecchia l'economia e la società italiana, e noi in questo momento siamo in grande difficoltà".