Il passaggio dalla Formula 1 al ciclismo, dall’avere quasi mille cavalli sotto il sedere al poter contare solo sulle proprie gambe, sicuramente non è così intuitivo per un uomo di sport. Per Jenson Button, invece, lo è eccome. Campione del mondo nel 2009 con la Brawn GP, l’ormai 39enne inglese è un appassionato cicloamatore e, da qualche anno a questa parte, si è talmente calato nel mondo della bicicletta che ha deciso di lanciare un brand di abbigliamento ciclistico tutto suo, la Léger LA (legerla.cc). Sia chiaro, il mondo dei motori occupa ancora gran parte del suo tempo, visto che, dopo aver lasciato la Formula 1 nel 2017, è volato in Giappone per il campionato Super GT, che tra l’altro è riuscito subito a vincere, ma il ciclismo è ormai una presenza costante nella sua vita.
La bici da corsa l’ha presa in mano per la prima volta nel 2008, ma non perché avesse una passione particolare, bensì perché gli era utile per prepararsi fisicamente al campionato di F1. Nel 2009 ha vinto il mondiale e la bicicletta non l’ha più mollata. «Praticare il ciclismo mi aiutava anche dal punto di vista mentale, a mantenere la concentrazione - spiega Button a tuttobiciweb -. Mi è subito piaciuto e non so se sia un caso che proprio l’anno seguente abbia vinto il mondiale...».
Per la verità, inizialmente non era solo ciclismo, ma addirittura triathlon: «Nuotare non mi piaceva, la corsa era l’ultima prova quindi ero sempre stanco. Alla fine, l’unica disciplina che apprezzavo era il ciclismo».
Jenson si è presentato alla Haute Route Oman come ambasciatore, con l’obiettivo di far conoscere ai tanti appassionati giunti in Medio Oriente il suo brand, creato insieme ad un altro pilota, Melville McKee. Ai 265 partenti, pertanto, è stato regalato un kit con pantaloncini e maglietta, in livrea nera e grigia, della Léger LA, che la maggior parte ha subito utilizzato durante la tre giorni omanita.
«Le vendite avverranno solo online, per ora non vogliamo spingerci troppo oltre - continua Button -. Vogliamo proporre il nostro prodotto agli appassionati, soprattutto amatori. Il ciclismo professionistico, al momento, non fa parte dei nostri piani. Il nostro punto di forza penso siano i pantaloncini, soprattutto i top di gamma, comodi e leggeri, che sembra quasi di non avere addosso».
L’ex pilota della McLaren, che vive e si allena regolarmente in quel di Los Angeles, ha inoltre dimostrato di avere una buona cilindrata nelle gambe, terminando nei primi 30 tutte le tappe della Haute Route Oman e non facendosi respingere dalle durissime pendenze della Green Mountain. Tra poco più di un mese comincerà il nuovo campionato di Super GT, dove dovrà difendere il titolo conquistato lo scorso anno; le strade omanite hanno confermato che fisicamente sta bene, ma la bellissima bicicletta Factor O2 dovrà lasciare il posto alla potenza di una Honda NSX-GT.
Risultati Haute Route Oman
Un’impegnativa cronometro individuale di circa 10 chilometri, da Al Hamra a Misfat Al Abriyyin, ha chiuso la prima edizione della Haute Route Oman, con la vittoria finale nella classifica generale che è andata allo svizzero Guillaume Bourgeois. Secondo posto, distaccato di 1’27”, per l’australiano Adrian White, mentre il francese Thomas Berger ha chiuso terzo a 4’47”. Tra le donne dominio della britannica Helen Sharp, che si è aggiudicata tutte e tre le tappe, con la cinese Stella Chen He seconda e l’olandese Lisbeth Gruppen terza.