Gli agenti della Squadra mobile della polizia della Spezia hanno
arrestato un infermiere di 51 anni, che pratica il ciclismo, per
traffico di medicinali "dopanti" destinati, in prevalenza, a ciclisti
amatoriali. Secondo gli investigatori, l'infermiere, per la gestione
del traffico dei medicinali dopanti contava sulla collaborazione di
alcuni sportivi e del proprietario di un'attività commerciale a Sarzana
(La Spezia) specializzata nel settore ciclistico.
L'arrestato,
infermiere nel reparto di oncologia all'ospedale della Spezia, era in
grado di soddisfare le richieste di farmaci dopanti che arrivavano da
numerosi atleti.
Costava 200 euro una monodose di Epo che veniva rubata dai magazzini
del reparto di Oncologia dell'ospedale Sant'Andrea della Spezia. Lo
hanno scoperto i poliziotti della squadra mobile che hanno arrestato un
infermiere per traffico di medicinali dopanti. Il giro avrebbe coinvolto
decine di ciclisti amatoriali e ciclisti di squadre che partecipano
alle gran fondo, tra questi ci sarebbero anche alcuni ex professionisti.
L'operazione è stata denominata 'Ruote pulite'.
L'infermiere, Daniele
Attolini, 51 anni, tesserato per una società romagnola, è ai
domiciliari. E' accusato di peculato e traffico di sostanze dopanti.
Sette le persone denunciate, tra cui atleti, un dirigente di una società
dilettantistica e il titolare di un negozio specializzato di Sarzana,
per traffico e assunzione delle sostanze vietate. L'indagine era
scattata nel luglio dello scorso anno. I poliziotti, per poter
trasformare indizi in prove, avevano chiesto ai direttori di due gare
che si sono svolte a Varese e a Savona, di fare i controlli antidoping
ai soggetti ai quali supponevano fossero state vendute le dosi di Epo:
gli esiti degli esami furono positivi.