La buona notizia è che il 2017 è cominciato con il Vigorelli ancora in piedi, per il suo 82esimo anno consecutivo. Purtroppo le buone notizie si esauriscono qui, e anche il 2017 del Vigorelli comincia ancora con un cancello chiuso. Le prospettive di riapertura del Vigorelli, infatti, restano ferme al palo, benchè la pista sia quasi fresca di restauro, con il Comune di Milano che ancora non ha aperto una reale discussione sulle proposte progettuali e si ritrova già in ritardo sulla manutenzione ordinaria, indicata da sempre come fondamentale. Con un'assessora allo Sport che in 6 mesi di mandato non ha ancora trovato nemmeno pochi minuti per incontrare i cittadini che hanno preso a cuore questa vicenda negli ultimi anni, attivando una proficua collaborazione con l'amministrazione comunale.
Nel 2016 siamo riusciti a riaprire le porte del Vigorelli ai ciclisti, abbiamo permesso ad appassionati italiani ed internazionali di tornare a godere della magia di questa pista, raccogliendo soltanto pareri entusiastici da parte di partecipanti ed addetti ai lavori. Abbiamo portato a pedalare gli atleti della Red Hook Criterium e gli amatori milanesi, i giovani talenti del ciclismo su pista italiano e una delegazione del velodromo di Herne Hill di Londra, tra cui il progettista del velodromo olimpico del 2012, rimasto affascinato da questo monumento storico così come gli studenti del Politecnico di Graz che abbiamo accompagnato in visita. Lo abbiamo fatto pagando un regolare affitto e con una struttura organizzativa professionale, istituendo un regolamento per la corretta fruizione della pista, preoccupandoci sempre di avere un direttore di pista qualificato e certificato che vigilasse sull'utilizzo corretto dell'impianto, nell'ultima data persino provvedendo personalmente ad alcuni piccoli interventi di manutenzione del legno. I risultati sono stati così apprezzati che persino altri velodromi hanno preso ispirazione da questa esperienza ricalcandone le modalità di svolgimento e riproponendone i dettagli.
A questo si è arrivati con fatica, districandosi tra i labirinti burocratici che vedono oggi il Vigorelli bloccato da una grigia situazione di gestione, con Comune e CityLife parimenti affidatari dell'impianto stesso e Ufficio Tecnico e Milanosport sullo sfondo, con una vaga divisione di ruoli e compiti che complica e rallenta l'espletamento delle pratiche formali. Il Comitato Velodromo Vigorelli ha voluto investire tutte le proprie energie per trarre il massimo anche dalle situazioni di difficoltà, cercando sempre di mettere intorno ad un tavolo virtuale tutti gli attori interessati, allo scopo di restituire alla comunità ciclistica un impianto che ha raccolto attorno a se' passione e interesse. Non ci siamo fermati di fronte alle continue difficoltà e non abbiamo intenzione di farlo nemmeno in questo 2017, ben consapevoli che non sarà facile ottenere qualcosa di più di quanto (che non è comunque poco) si è riusciti a spuntare sin qui. Per perseguire questi obiettivi abbiamo espletato le procedure per strutturare anche formalmente il Comitato, in modo tale da coprire ogni aspetto (sportivo, legale, commerciale e comunicativo) delle aperture che abbiamo richiesto ormai da tempi agli uffici comunali. Un calendario di appuntamenti per il prossimo semestre da concordare con il Comune, alternando regolari aperture domenicali e infrasettimanali ad eventi speciali e competizioni.
Nel frattempo osserviamo con piacere come l'interesse intorno al Vigorelli non cessi di crescere, come dimostrano gli arrivi di nuove realtà interessate sulla scia del Comitato a ripetere iniziative e contenuti analoghi a quelli proposti sin qui, tanto da creare grossi equivoci tra i ciclisti che hanno seguito le vicende fino ad oggi a causa dell'evidente somiglianza di termini, nomi, estetica e proposte. E' una notizia che ci convince ulteriormente di averci visto giusto nel 2013, quando buona parte della comunità ciclistica milanese si raccolse nel Comitato Velodromo Vigorelli, proprio in difesa del "suo" velodromo. Oggi quella richiesta proviene anche da soggetti nuovi, da chi non ritenne allora di dover cogliere quell'opportunità e alcune volte persino da chi non esitò a dare il Vigorelli come morto e sepolto. Siamo felici di questo cambio di idee. E' una attesa novità oltre che un'altra tappa verso il futuro di un impianto sportivo con una ricchissima memoria internazionale, che senza l’opera del Comitato Velodromo Vigorelli sarebbe stata distrutta per sempre, da una miope visione economico-commerciale che prentendeva di accantonare altri valori. E tutto sommato, forse potremmo vedere anche in questo una buona notizia.
Vorremmo poter dire che il 2017 sarà un anno cruciale per il futuro del velodromo, ma attualmente non abbiamo gli elementi per sbilanciarci in questa direzione, nel momento in cui persino noi abbiamo dovuto rallentare la programmazione e i discorsi avviati con i molti suggetti interessati, congelando importanti sponsor ed investitori (che garantirebbero la copertura dei costi a cui un impianto come il Vigorelli va fatalmente incontro), nell'attesa che la situazione si riveli meno nebulosa. Di certo, il Vigorelli si gioca in questi mesi alcune delle sue carte decisive. Se anche questo nuovo restauro non sarà reso funzionale, se la pista non verrà accudita come merita (per la sua storia e per il suo valore monumentale), se proseguirà una politica di porte chiuse, con una seconda fase di lavori sull'impianto che è stata annunciata da tempo ma mai messa in moto davvero, si rischia di ritrovarsi con una situazione immutata tra 12 mesi. E quando in un tempio della velocità regna il più assoluto immobilismo non è mai una buona notizia.
Buon anno a tutti. Rimettiamolo in pista, anche nel 2017.
Comitato Velodromo Vigorelli