Una bicicletta per Giacomo Zampieri, ad Agna, nel Padovano. Una bicicletta anche per Rodolfo Muller, a Livorno. E già una bicicletta in un’aiuola per Vanni Pettenella, a Milano. E quella gigantesca bicicletta in un parcheggio per Fausto – forse anche per Serse – Coppi, a Castellania. E chissà quante altre.
Giardini, parchi. Natura, ambiente. Verde da respirare e pedalare. E un monumento a forma di bicicletta dedicato a un corridore. Lo scorso 5 ottobre è stata Agna a ricordare suo figlio Zampieri, soprannominato il Bomba, il Bombolo e anche il Panettone, perché piccolo di statura e largo di vita, campione di longevità (è morto a 99 anni), con giornate da campione anche in corsa (una Coppa Placci, due classifiche finali del Giro delle Dolomiti, un undicesimo posto al Giro d’Italia 1952). Una pedalata cittadina, il battesimo della bicicletta, i discorsi di ringraziamento, la partecipazione della figlia di Giacomo (vedi la galleria fotografica). Per saperne di più: https://www.tuttobiciweb.it/article/2023/11/22/1700583854/ora-pasto-giacomo-zampieri-luigi-benvenuti-agna.
Il 15 ottobre toccherà a Livorno ricordare Rodolfo Muller, il primo corridore a vincere sulla salita di Montenero (nel 1897), il primo italiano a partecipare al Tour de France (quarto nella classifica generale nel 1903), dopo essere stato il primo a esplorarne e provarne il percorso, poi giornalista sportivo. Appuntamento alle 15, all’angolo fra via Goito e via Beppe Orlandi, con le autorità cittadine, le associazioni Livorno delle Nazioni, Us Vicarello 1919 e Les Amis d’Alfredo Muller peintre et graveur. E nella circostanza si potrà acquistare un libriccino in cui si raccontano le avventure di Rodolfo. Per saperne di più: https://www.tuttobiciweb.it/article/2024/07/01/1719756422/rodolfo-muller-tour-1903-un-tour-prima-del-tour.
I corridori sono figli della propria terra, sono forze del territorio, sono eroi e anche profeti nelle loro patrie, appartengono alla storia locale, la illustrano, la nobilitano, la diffondono nel mondo. Non dimenticarli, è un dovere. Permettergli di pedalare ancora, sempre, anche se immobili in surplace, ma nel pensiero, nella immaginazione, nella fantasia, è un regalo.