C’è una corsa che Tadej Pogačar non ha ancora vinto: il Giro dell’Emilia. Domani, sabato 5 ottobre, siamo abbastanza sicuri che proverà a porre rimedio, bagnando con un attacco dei suoi l’esordio in maglia arcobaleno. A fine giugno, quando il Tour de France era arrivato a Bologna e sul San Luca, lo sloveno ci aveva provato sull’impervie rampe che portano al Santuario, trovando però la pronta risposta di Jonas Vingegaard. Ecco, il danese sarà l’unico assente nel ritrovo di star che ci sarà a Vignola, da dove partirà l’edizione 2024 della gara organizzata dal GS Emilia.
Startlist alla mano, infatti, è difficile trovare una classica col livello di partenti più alto di quello del Giro dell’Emilia, perfino le Monumento hanno qualcosa da invidiare. Pogačar sarà infatti accompagnato da Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep), che ha voglia di rispondere alla sconfitta subita a Zurigo, rovinando magari la prima festa arcobaleno del rivale, e da Primož Roglič (Red Bull-Bora-hansgrohe), aka mr. San Luca, che sulla salita bolognese ci ha già vinto 3 volte, anzi 4 se consideriamo anche la crono inaugurale del Giro d’Italia 2019.
Ma non sono solo i capitani ad impreziosire la corsa, basta guardare i “gregari”: Pogačar avrà dalla sua parte Adam Yates, Juan Ayuso e Jay Vine, Roglič potrà contare su Jai Hindley. Gregari a chi…?
Così rischiano di passare quasi inosservati corridori del calibro di Tom Pidcock (Ineos Grenadiers) e Ben Healy (EF Education-EasyPost), all’esordio in questa corsa, oppure David Gaudu (Groupama-FDJ), autore di un’ottima seconda parte di stagione, e Michael Woods (Israel-PremierTech), a podio nel 2019 e 2021. Non vanno poi dimenticati Enric Mas (Movistar), che sul San Luca nel 2022 si prese il lusso di staccare Pogačar vincendo la sua unica classica in carriera, Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike), Simon Yates (Jayco AlUla) e Wout Poels (Bahrain Victorious). E ancora: Wilco Kelderman (Visma | Lease a Bike), Guillaume Martin (Cofidis), George Bennett e Stephen Williams (Israel-PremierTech), che ha già domato il muro di Huy.
Gli italiani non vincono dal 2018, da quella fuga di Alessandro De Marchi, che ci sarà anche quest’anno ma in maglia Jayco AlUla. Le speranze migliori, quantomeno per ambire a un buon piazzamento, sono affidate ad Andrea Bagioli e Giulio Ciccone (Lidl Trek), dopodiché proveranno ad essere della partita anche Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), Filippo Zana (Jayco AlUla), Giulio Pellizzari (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Davide Formolo (Movistar), il padrone di casa Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan) e Davide Piganzoli (Team Polti Kometa).
IL PERCORSO
La filastrocca del Giro dell’Emilia è ben nota, ma ripassarla una volta di più non fa male. Quest’anno si parte da Vignola e se è vero che il piatto forte di giornata è il San Luca, non va dimenticato che prima di arrivarci ci sono 175 km tutt’altro che semplici.
Al km 80 c’è la lunga ma pedalabile salita di Zocca (13,5 km al 4%), dopodiché, una volta scesi, si sale subito verso Grizzana Morandi (6 km al 6%). Dopo 150 km c’è l’impervia salita di Montechiaro (3,3 km al 9,1%), che ingolferà già le gambe di qualcuno prima di fare rotta su Bologna. Quando i corridori vedranno sbucare i primi, tipici, portici bolognesi, sarà il segnale dell’inizio delle ostilità.
Il San Luca non ha bisogno di presentazioni e andrà affrontato 5 volte. Sono 2,1 km al 9,4%, di cui 1500 metri all’11-12% e gli ultimi 600 metri al 5%. Visto il parterre annunciato, è lecito attendersi il consueto bagno di folla salendo verso il Santuario. Tre mesi dopo lo spettacolo del Tour, sarà ancora scontro tra titani, e per chi non ha la fortuna di esseree in loco, sarà in diretta sia sulla Rai che su Eurosport.