Per Ben O’Connor, quella di oggi a Zurigo è stata la gara della vita. L’australiano non aveva buone sensazioni nei primi giri del circuito, poi la motivazione è arrivata grazie ai compagni di squadra, che nel momento di difficoltà gli sono rimasti vicino. Quando è salito sul podio ha anche scherzato riferendosi al vincitore Pogacar e a Mathieu van der Poel, bronzo oggi ma oro nel 2023. «Posso dire di essere in ottima compagnia. Anche io come gli altri che sono su questo podio ho fatto una buona stagione, quindi, credo che questo sia un podio appropriato e sono davvero, davvero orgoglioso di me stesso. Non me l'aspettavo di vincere in questo modo».
Decisivo è stato l’atteggiamento dell’australiano in gara, quando mancavano 20 chilometri al traguardo. Tutti sapevano che Pogacar avrebbe vinto, ma c’era ancora la possibilità per salire sul podio e conquistare una delle due medaglie rimaste. Per O’Connor gli ultimi chilometri sono stati più una gara di testa che di gambe e quella strategia che aveva immaginato, alla fine ha dato il miglior risultato possibile: la medaglia d’argento alle spalle di Pogacar.
«Avevo capito che per fare qualcosa dovevo rimanere in mezzo, perché non appena ti muovi di lato tutti possono vederti. Questo secondo me è semplicemente il modo in cui funziona il ciclismo. Il mio argento è arrivato forse per la tattica, per l’intelligenza, non so davvero a cosa si possa attribuire, ma ho trovato il mio momento giusto. Non appena riesci a trovare il momento giusto per andare, devi impegnarti fino infondo e andare».
O'Connor quest’anno è arrivato secondo alla Vuelta di Spagna e il suo argento è il quarto conquistato dall’Australia, che nel suo palmares ha un solo oro, quello conquistato da Cadel Ewans a Mendrisio nel 2009. Adesso O’Connor può vantare un podio Mondiale importante, così come prima di lui hanno fatto i suoi connazionali Michael Matthews, Simon Gerrans, Matthew Goss e Robbie McEwen. «Posso dire di essere un uomo veramente molto felice. Non ho vinto io oggi, il vincitore è Pogacar, a lui tutti gli onori. Ma per quel che mi riguarda è stato un risultato davvero, davvero di primissima categoria in una gara di un giorno. Non ho mai fatto molto nelle gare di un giorno, quindi ottenere un secondo posto qui ai Campionati del mondo, la gara più importante di tutte, è una sensazione dolce, veramente straordinaria»