Remco Evenepoel ha ancora un titolo mondiale da conquistare prima di dichiarare placata la sua fame di vittorie. Dopo il doppio oro olimpico di Parigi e una nuova maglia iridata nella cronometro individuale, il belga non pensa di essere poi così lontano dall’altra prestigiosa e unica doppia medaglia d’oro, ovvero quella mondiale.
«In termini di altitudine questa gara è più dura rispetto allo scorso anno, ma in termini di intensità è completamente diversa. L'anno scorso a Glasgow si trattava di sprint costanti di trenta secondi seguiti da trenta secondi senza pedalare. Questo percorso invece mi va meglio perché ci sono pendenze più ripide e più lunghe». Un Mondiale è sempre una corsa piena di imprevisti e anche quando sei il favorito,puoi sempre commettere degli errori e sbagliare la corsa.
«Il mio intento è quello di correre in modo aggressivo, ma saranno tanti i chilometri da fare. Dobbiamo stare attenti e usare la nostra energia al momento giusto. Negli ultimi anni ho imparato a dare più riposo possibile alle mie gambe durante la gara e questa sarà una gara diversa per noi. In passato con due leader abbiamo dimostrato di poter controllare situazioni diverse. In questo senso, la leadership condivisa è sempre un vantaggio, ma questa volta Van Aert non ci sarà, però potremo vincere la gara usando la nostra strategia».
Anche per Evenepoel, Pogacar sarà il super favorito per la vittoria, ma non è sua intenzione regalare nulla al suo avversario.
«Tadej quest’anno sta correndo ad altissimo livello, è il favorito numero uno. Ma il Mondiale è una gara lunga e speciale, nella quale la velocità è sempre qualche chilometro orario più alta rispetto alle altre competizioni. Penso che anche Pogacar voglia una gara aperta e dura e ci troveremo insieme nel finale. Ma non dobbiamo perdere di vista la concorrenza. Il pericolo più grande su questo percorso è che un folto gruppo di corridori, senza grandi nomi, si allontani e prenda il largo e quindi dobbiamo essere vigili e controllare ogni scenario».
A causa di diversi infortuni, lo sloveno e il belga si sono scontrati poche volte nelle corse di un giorno e questo Mondiale, sarà l’occasione giusta per vederli duellare.
«Abbiamo già perso alcuni scontri diretti negli ultimi anni. Speriamo che domenica ci sia una grande corsa per noi e se riuscirò a seguire Tadej allora sarò vicino al titolo mondiale. Penso che potremmo arrivare alla fine insieme, ma non è la soluzione che preferisco, perché Tadej può fare un grande sprint e ha già dimostrato più volte di essere il più veloce tra noi due. Questo mi darebbe il diritto di non prendere il comando negli ultimi chilometri e non sarebbe un problema perché durante il Tour ho imparato, un po' contro la mia natura, a correre in difesa. Sarà una grande gara e a vincere sarà il più forte».