UAE TEAM EMIRATES. 8. Se vincono troppo uffa che barba, se non ce la fanno cosa è successo? Loro vengono in Spagna con le ambizioni di sempre: fare il meglio possibile. Hanno Almeida come prima punta, ma ben presto deve andare a casa. Adam Yates fa il suo, ma la brillantezza è quella di un ex ragazzo a fine stagione. Rimediano il primo posto nella speciale classifica a squadre, portano a casa tre vittorie di tappa con McNulty, Adam Yates e Marc Soler e la bellezza di 18 piazzamenti nei dieci: nessuno come loro. Con Pavel Sivakov ottengono anche un top ten, visto che il russo naturalizzato francese chiude in nona posizione e Adam Yates appena sotto: 12°. Insomma: un bel modo di perdere.
LIDL TREK. 7,5. Squadra giovane e di prospettiva che conferma la bontà e la crescita di Mattia Skjelmose, che si fa vedere parecchie volte e chiude al 5° posto con tanto di maglia bianca di miglior giovane. Bravo, bravissimo il ceco Vacek: di 13 piazzamenti nei dieci della squadra cinque sono suoi. Tra l’altro, il ragazzo per ben due volte è secondo: una vittoria l’avrebbe anche meritata.
TEAM VISMA LEASE A BIKE. 7,5. Sepp Kuss è la brutta copia di se stesso, Wout Van Aert è se stesso: quindi fortissimo e spettacolare come nei bei giorni. Vince tre tappe, ma sul più bello, il brutto di una caduta carogna che manda a carte quarantotto i piani del team olandese e le nostre aspettative. Lascia per strada tutto: maglia verde e maglia a pois.
GROUPAMA FDJ. 5,5. Vorrebbero godere con Gaudu, ma le aspettative del galletto sono un po’ troppo alte e la sua condizione non così brillante come a tratti fa credere. Molto più convinto e convincente lo svizzero Küng, che raccoglie piazzamenti in serie (su undici, cinque sono suoi), alla fine regala anche la gioia della vittoria. Küng è da 8, ma la squadra era qui per Gaudu e un 6° posto non è sufficiente ad un team così.
INEOS GRENADIERS. 5,5. Che sarà una Vuelta difficile lo si capisce subito alla prima tappa, quando Tarling nella crono non solo non vince, ma arriva addirittura 6°. Poi tanta sofferenza, con Carlos Rodriguez che avrebbe dovuto regalare altre sensazioni.
TEAM JAYCO ALULA. 7,5. Partenza lenta, finale estasiante. Undici piazzamenti nei dieci, due vittorie di tappa con il ritrovato irlandese Eddie Dunbar. E non due vittorie qualsiasi, soprattutto la seconda, perché è la tappa regina.
RED BULL BORA HANSGROHE. 10 e lode. Non sono mancati i problemi, ma avevano Primoz, che sistema ogni cosa. Il “diavoletto rosso” è una garanzia. Non è una passeggiata, ma nemmeno un viaggio interminabile. Tre vittorie di tappa e la quarta maglia rossa per sentirsi felice. E chi non lo sarebbe?
DECATHLON AG2R LA MONDIALE. 9,5. Vincono una tappa con Ben O’Connor, che in pratica la sua Vuelta la vince subito qui. Tredici giorni in maglia rossa, 2° posto finale, terza posizione tra le squadre. Fare di meglio era impossibile.
ALPECIN DECEUNICK. 7. Nove piazzamenti con tre vittorie di tappa e la maglia verde, anche se per gentile concessione di Van Aert.
ISRAEL PREMIER TECH. 8. Sempre attiva, sempre presente, sempre propositiva: con Strong, Riccitello e Frigo, soprattutto con Woods, che si porta a casa una bellissima vittoria di tappa.
EQUIPO KERN PHARMA. 10. Forse è la cartina tornasole di questa Vuelta, un team professional che ottiene 15 piazzamenti nei dieci, seconda solo alla Uae, e la bellezza di tre vittorie di tappa. Fanno qualcosa di mostruoso.
LOTTO DSTNY. 5. Otto piazzamenti nei dieci, un secondo posto con Van Eetvelt. Poi basta.
TEAM DSM FIRMENICH POSTNL. 6. Undici piazzamenti, un acuto con Bittner che si porta a casa una bellissima vittoria. Si fa ammirare anche Poole, che in tre occasioni arriva in zona podio.
EUSKALTEL EUSKADI. 5. Sei piazzamenti, con Aberasturi, Juaristi, Bizkarra e Berasategi, ma alla sufficienza non ci arrivano.
INTERMARCHÈ WANTY. 4. Ci sono squadre che spesso vanno a fare le corse per onor di firma: in questa Vuelta ci è parso che loro abbiano proprio fatto così.
COFIDIS. 4. Cinque piazzamenti e poco di più.
MOVISTAR TEAM. 8. Protagonisti sempre, comunque e ovunque. Dieci piazzamenti, zero vittorie, ma un 3° posto finale con Mas che vale.
T-REX QUICK-STEP. 5. Dopo un Tour sontuoso, Landa arriva chiaramente in riserva. La Vuelta dovrebbe essere la sua riserva di caccia, ma la lucina rossa lampeggia a più non posso: per el rojo sarà per la prossima volta. Bene il nostro Mattia Cattaneo.
BAHRAIN VICTORIOUS. 5. Vengono per fare una grande Vuelta con il nostro Antonio Tiberi, lui è anche ben messo, 4° prima che sia costretto al ritiro a causa di un colpo di calore.
ASTANA QAZAQSTAN. 5. La classifica la fa Lorenzo Fortunato, che chiude in 16^ posizione. Raccolgono sei piazzamenti nei dieci con Garofoli e Tejada.
ARKEA B&B HOTELS. 4. Quattro piazzamenti.
EF EDUCATION EASY POST. 6. Carapaz ce la mette tutta per provare a far saltare il banco, per dare battaglia, per vincere una tappa, ma alla fine deve fare i conti con quello che ha. Non è super, ma in ogni caso chiude al quarto posto.