PICON BLANCO. Tanta attesa, ma poco spettacolo. Quella di oggi era la tappa regina, quasi 5.000 metri di dislivello e arrivo in cima al durissimo Picon Blanco. Sentiamo se Mario Cipollini è d’accordo.
«Ma si, credo che tutti i grandi pretendenti alla maglia rossa di Roglic ci dovevano provare per bene. Prendi Mas: ha fatto mille scattini in questa Vuelta, ma mai uno decisivo».
Ha sbagliato qualcosa lo spagnolo della Movistar?
«Doveva essere più astuto. Se vedi che Roglic tira a 4,5 dal traguardo vuol dire che corre in difesa, contenitivo. Forse allo sloveno non gli interessava neppure vincere, gli bastava gestire».
Magari Roglic era pure innervosito dalla situazione. La sua Red Bull era in difficoltà con quattro corridori alle prese con problemi gastrointestinali.
«Ci sta. Quando vedi che la squadra si sfalda magari ti preoccupi, anche se lui mi sembra solido da questo punto di vista. Però aveva vinto ieri, vuol vincere domani, oggi gli bastava tenere le posizioni».
Cosa manca a Mas per fare il salto di qualità?
«Non lo so. Ha comunque fatto una bella Vuelta, aveva la gamba per vincere oggi e speravo ci riuscisse».
Ti è piaciuta la tappa?
«Non molto, non s’è vista una grande battaglia. Ma me l’aspettavo. Domani facciamo l’analisi di tutta la corsa e ti spiego perché».