Michael WOODS. 10 e lode. Parte subito, ai meno 5, ai piedi dell’ultima asperità di giornata. Lì, dove in passato hanno saputo fare la differenza Purito Rodriguez e Alberto Contador, anche il 37enne campione del Canada fa vedere le sue indubbie doti di grande grimpeur. Vittoria numero due in stagione, la terza alla Vuelta, la numero 16 in carriera. Vittoria di peso, da festeggiare con un buon bicchiere del vino Fantini di Valentino Sciotti, uno che ama il ciclismo, ma altrettanto bravo a scegliere cosa bere in caso di vittoria.
Mauro SCHMID. 8,5. Il campione di Svizzera non ce la fa a tenere il campione del Canada. Il ragazzo di Brent Copeland conferma di essere in uno stato di grazia. Dopo il 4° posto di ieri, il 2° di oggi. Corsa tosta, per un corridore tostissimo. Ha soli 24 anni e ampi margini di miglioramento.
Marc SOLER. 7. Il 30enne corridore spagnolo conferma di essere sempre lì. È il terzo uomo, visto che nelle ultime tre tappe di un certo peso ha fatto tre 3° posti.
Sam OOMEN. 7. L’olandese della Lidl-Trek entra nel vivo della corsa e ci resta fino alla fine. Un ottimo quarto posto che fa morale.
Wout VAN AERT. 9. Fa una giornata in montagna. Va a prendersi una boccata d’aria, tra Gpm vinti e punti per la classifica a punti. Il campione belga sta bene e lo fa vedere a tutti. Transita per primo al GPM posto al culmine dell’Alto Campo de Arbre (3a cat., 5 km al 5.9%), come del resto anche sull’Alto O Portelo (2a cat., 7.7 km al 5.1%), oltre alla maglia verde ora è sua anche la maglia a pois dei Gpm. Non vince, ma convince, in chiave Europeo e Mondiale. Lui è qui per divertirsi e rifinire una condizione che è ormai a puntino. Punto.
Primoz ROGLIC. 9. Deve attaccare e lo fa, come meglio non avrebbe potuto. I “tori rossi” gli spianano la strada e lui la asfalta, nel senso che tramortisce O’Connor e non solo lui. Il toro rosso non è ancora in rosso, ma ci è vicino. Ci sta pensando. Sembra ormai prossimo il semaforo verde.
Ben O’CONNOR. 5. Scortato da un bravissimo Felix Gall, che fino a prova contraria è in classifica (8°), si difende come può. Prende una bella botta, ma resta in maglia rossa con un vantaggio di 1’21” su Primoz Roglic.
Luca VERGALLITO. 8. Il milanese della Alpecin-Deceuninck ritorna sui battistrada con altri fuoriusciti. Con lui Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike), Jay Vine, Brandon McNulty, Marc Soler (UAE Team Emirates), Kim Heiduk (Ineos Grenadiers), Kasper Asgreen (T-Rex Quick-Step), Sam Oomen (Lidl Trek), Kaden Groves, Michael Woods, Dylan Teuns (Israel-PremierTech), Victor Campenaerts, Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Mauro Schmid (Jayco AlUla), Simon Guglielmi, Mathis Le Berre (Arké-B&B Hotels), Gijs Leemreize, Enzo Leijnse, Julius Van den Berg (DSM-Firmenich-PostNL), Ruben Fernandez (Cofidis), Nicolas Vinokourov (Astana Qazaqstan), José Félix Parra (Equipo Kern Pharma), Mikel Bizkarra e Xabier Isasa (Euskaltel Euskadi). In totale 24 corridori che fanno in pratica la corsa. Lui alla fine fa anche di più, perché in avanscoperta ci resta fino alla fine e conclude la sua fatica con un più che onorevole 9° posto di tappa.
Enric MAS. 5. Lascia per strada quasi un minuto (58”), un crollo verticale dopo aver dimostrando di poter restare alla ruota di Roglic, ma probabilmente va fuori giri e paga molto di più di quanto aveva preventivato. Una brutta battuta d’arresto, che dice che la Vuelta non la vincerà e che il podio è seriamente minacciato da Carapaz e Landa.
Kasper ASGREEN. 7. Il corridore della T-Rex Quick-Step è il primo ad accendere la tappa con Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck), Victor Campenaerts, Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Mauro Schmid (Jayco AlUla), Simon Guglielmi, Mathis Le Berre (Arké-B&B Hotels) e Enzo Leijnse (DSM-Firmenich-PostNL). Sono loro i primi attaccanti, i primi gustatori di questa frazione montana molto impegnativa. Si buttano nella mischia e ci restano.