Joshua Tarling sogna l’oro olimpico e se vincerà andrà a festeggiare da McDonald's. Potrebbe suonare strana come ricompensa: un panino in un fast-food in premio per un oro olimpico, ma se ti chiami Tarling e sei gallese, allora questa è la normalità. «Quando ero piccolo e andavamo a fare le gare, finivamo sempre la sera tardi e se vincevo mi portavano a mangiare da McDonald's. Ho saputo che vicino al mio albergo c’è un McDonald’s e penso che sabato sera andrò a cena li».
Il britannico lo scorso anno ha conquistato la medaglia di bronzo nella crono mondiale alle spalle di Filippo Ganna e Remco Evenepoel, che ha vestito la maglia iridata, e adesso che è cresciuto si sente pronto ad essere il più veloce sul percorso di Parigi. Lo scorso anno ha anche conquistato il titolo di Campione Europeo e le sue vittorie più importanti, sono arrivate tutte, prima di compiere 20 anni.
«L'obiettivo è vincere naturalmente - ha detto Tarling riguardo al suo debutto olimpico - La cronometro è determinata da quanto ci si impegna a farla, quindi io darò il mio massimo, so quello che posso dare e vorrei vincerla».
I suoi avversari sono molto esperti e il gallese, è perfettamente consapevole che per vincere l’oro, dovrà battersi in ogni metro di gara.
«Ganna, Evenepoel e Van Aert hanno fatto cose molto più impressionanti di me. Remco stava volando al Tour, Ganna ha vinto la cronometro al Giro e Wout sta tornando in forma dopo l’infortunio, ma rimane ancora Wout, quindi il mio nome passa inosservato rispetto a loro».
Il percorso di 32,4 km attraverso il centro di Parigi, è il più breve e pianeggiante nella storia olimpica moderna e tutti gli specialisti delle prove contro il tempo avrebbero gradito qualche curva in più, sapendo che un circuito tecnico avrebbe giocato a loro favore. Il gallese dopo aver fatto poco più di tre giri di ricognizione mercoledì, ha intuito dove potrebbe dare il meglio di se’. Il nome del giovane britannico, che nel World Tour corre con i colori della Ineos-Grenadiers, è praticamente sulle pagine di tutti i quotidiani sportivi inglesi e non, ma il ventenne di Aberaeon non sente lo stress e correrà tranquillo.
«No, non mi sento sotto pressione, perché non riesco a controllarla. So di aver fatto tutto il possibile, quindi sarò soddisfatto della mia corsa, perché so che avrò dato tutto il possibile e per questo sarò felice».