Evenepoel ha retto bene ai colpi di Tadej Pogacar a 30 chilometri dal traguardo della tappa di ieri, ha deciso di salire con il suo passo lasciando andare via prima la maglia gialla e poi Vingegaard, che si sono giocati allo sprint la vittoria. Dopo il traguardo la maglia gialla e la maglia bianca hanno scambiato alcune parole e Pogacar ha detto ad Evenepol di non preoccuparsi troppo di Roglic. «Per me non sarebbe stato un problema seguirlo – ha detto Evenepoel dopo il traguardo - Ho scelto il mio ritmo, in salita e in discesa. Sono andato con Primoz e pensavo di andare abbastanza veloce in discesa, ma quel gruppetto dietro ha fatto la discesa fortissimo. Forse ieri non avevo la condizione migliore e per questo non sono riuscito a seguire Vingegaard e Pogacar».
Evenepoel è comunque soddisfatto e in classifica generale continua a rimanere in seconda posizione. «È stata una bella partita tra Tadej e Jonas, ma penso di potermi considerare molto soddisfatto di quello che ho fatto. Continuo a rimanere in seconda posizione e questo era il nostro obiettivo».
Evenepoel aveva guadagnato secondi importanti su Primoz Roglic, che negli ultimi chilometri era finito a terra. Ma dopo il traguardo il belga e lo sloveno hanno avuto lo stesso ritardo, a causa della regola della regola della neutralizzazione del tempo negli ultimi 3 chilometri di gara. Anche Pogacar non era a conoscenza di questa regola e nella zona riservata ai corridori prima della cerimonia di premiazione ha detto a Remco di non preoccuparsi di Roglic.
«Ero a conoscenza della regola, bisogna accettarla. In questo caso vale la regola dei tre chilometri e non ho problemi ad accettare il risultato. E Pogacar dopo la gara mi ha detto che non devo temere Roglic».