Pogacar è a caccia del suo terzo Tour de France, si sente preparato e non teme nessuno dei suoi avversari. Evenepoel è giovane e inesperto e questa per lui è la prima partecipazione alla corsa gialla, mentre Vingegaard, forse, è l’unico corridore che potrebbe mettere pensiero al campione sloveno.
«Mi sento bene e sono preparato, già nella seconda tappa sulla salita di San Luca ho fatto un test e ho fatto registrare il nuovo miglior tempo- ha detto Pogacar durante la conferenza stampa - Jonas è riuscito comunque a tenere la mia ruota. Se sali sul San Luca a quella velocità, allora la tua forma deve essere buona. Il modo in cui corre nel gruppo, seguendo la ruota dei suoi compagni di squadra, indica anche che è super concentrato e acuto, anche nelle discese di gruppo è davvero in forma».
Vingegaard è arrivato al Tour senza aver fatto corse perché ad aprile è caduto al Giro dei Paesi Baschi, riportando un pneumotorace, fratture alle costole e ad una scapola. Il danese risponde sempre agli attacchi di Pogacar, ma lo sloveno non lo considera un pericolo.
Nell’ultima tappa, quella di Troyes con gli sterrati, Pogacar con Vingegaard ed Evenepoel erano soli e hanno potuto scambiare alcune parole. «In realtà ci sono poche possibilità di comunicazione con altri corridori durante la gara, si tratta principalmente di alcuni gesti o piccole parole. Tutti sanno cosa fare. Remco era chiaramente motivato a continuare fino al traguardo e possibilmente lottare per una vittoria di tappa. Eravamo solo noi tre ma Jonas non ha voluto assolutamente collaborare, ne’ per vincere la tappa ne’ per guadagnare tempo sugli altri corridori della classifica».
E’ chiaro a tutti che Vingegaard e la sua Visma-Lease a Bike seguono solo Pogacar, ma lo sloveno non è troppo infastidito, ma pensa che ci sono anche altri corridori da controllare in corsa e che potrebbero giocare qualche imboscata. «Non ho paura di Jonas, domenica avevo più paura di Remco perché era forte. Ma in realtà non temo nessuno. Vingegaard aveva chiaramente paura di me. Quando Remco se n'è andato non gli importava, guardava me e basta. Si sta chiaramente concentrando solo su di me, ma vedremo come andranno le cose in montagna».
Il campione sloveno è soddisfatto del suo livello e anche di come si stia evolvendo la corsa e non teme, per il momento, grandi sorprese dai suoi avversari. «Sono contento di come sta andando il Tour. Ho la maglia gialla e sto correndo secondo il mio programma. Se tutto andrà bene dovrei avere buone gambe anche per quello che mi aspetterà più avanti. L'anno scorso dovevo inseguire Jonas, mentre ora ho 33 secondi su Evenepoel. Non sono tanti e lui sta andando forte. Mi sento a mio agio per il momento e anche se le differenze non sono così grandi, è il primo grande giro con Remco e finora è stato divertente misurarmi con lui. Domenica ha corso in modo aggressivo e ha cercato di fare la differenza. Ha buone qualità».