Giornata decisamente negativa per Jasper Philipsen, che dopo aver lanciato un urlo per la mancata vittoria e aver raccolto il secondo posto alle spalle di Groenewegen, si è visto declassare per aver chiuso van Aert, cambiando quindi traiettoria mentre era in corso la volata per la vittoria di tappa. Digione non resterà tra i ricordi più belli di Philipsen: il belga già ieri, nella frazione vinta da Cavendish aveva ricevuto un cartellino giallo per aver tagliato la strada ai corridori che insieme a lui erano impegnati nello sprint.
«E’ una sua brutta abitudine – ha detto van Aert dopo la tappa accusando Philipsen - Sono stato nuovamente chiuso da Jasper Philipsen nello sprint, lo hanno visto tutti».
L’azione di Philipsen non è passata inosservata e i giudici per questo hanno deciso di declassarlo, spodestandolo da quel secondo posto che aveva ottenuto sgomitando troppo.
«Non era necessario fare quell’azione che oltre tutto è pericolosa – ha continuato van Aert che ha chiuso al sesto posto -. Sono riuscito a frenare appena in tempo, ma ho fatto uno sprint al suo livello e poi non capisco perché continui a spingere verso le transenne».
Van Aert più che arrabbiato è contento di non essere finito a terra, perché negli sprint è possibile finire facilmente a terra quando qualche corridore decide di cambiare traiettoria mentre è in corso la volata. La caduta di Mads Pedersen era stata innescata proprio per un cambio di traiettoria, fatto da Philipsen e Cavendish, che hanno poi ricevuto un cartellino giallo dall’UCI.
«Sono contento soprattutto di essere rimasto in piedi. Ma se non dovesse esserci una sanzione questa volta, allora mi arrabbierei veramente - aveva detto van Aert subito dopo il traguardo quando ancora non sapeva del declassamento –. Non dovrebbero espellerlo dal Tour, ma dovrebbe essere declassato. Se non lo puniscono severamente, tutti penseranno che tutto sia permesso. Questo sta diventando un problema crescente in corsa e deve essere risolto per la sicurezza di tutti».