Tadej POGACAR. 10 e lode. Dopo il brividino corso lungo la schiena di Tadej sul San Luca, oggi Pogi porta a casa un risultato prezioso. Lo so, il Tour è lungo, ma come erano bastati 500 metri a Vingegaard per far gridare ‘occhio il danese c’è e si sarà’, oggi Taddeo ha mostrato al mondo la sua condizione e le sue intenzioni: 1-0. Un Taddeo in formato Giro, che lotta come un leone per vincere la resistenza di un fuoriclasse del calibro di Jonas. Non è stata una passeggiata e non lo sarà, anche se Jonas è parso solo, mentre Pogi è racchiuso in un team che è semplicemente spaziale. Vince costruendo il successo sul versante meno duro del Galibier e lo rafforza con una discesa a tomba aperta da far ghiacciare il sangue nelle vene. Atleta di un livello spaventoso, che non scopriamo certamente oggi, ma che scopriremo ancora di più nel corso di queste tre settimane. Ma è altrettanto vera un’altra cosa: in questa Grande Boucle non sarà solo, alle sue spalle c’è chi qualche problema glielo può dare, perché questo è il Tour. Qui c’è il meglio del meglio. Per la contabilità 15° vittoria stagionale in 35 giorni di corsa. Tappa numero 12 al Tour, la numero 78 in carriera, la numero 49 in stagione per il Team UAE Emirates. Numeri pazzeschi per un ragazzo che con i numeri ci gioca. Dimenticavo: sbriciolato il record di scalata del versante del Galibier di Quintana: da 22’18”, Pogi ha portato il nuovo record a 20’48”. Numero uno.
Remco EVENEPOEL. 9. È quello che più mi sorprende, per tenuta e gestione della corsa. Non va forte, ma fortissimo. Lui è un uomo tutto da scoprire sulle strade del Tour, anche se oggi si è scoperto e tutti hanno potuto vederlo: compreso Pogacar.
Jonas VINGEGAARD. 7. Paga qualcosa in salita, ma è anche vero che Pogi scatta a un chilometro dalla vetta. In un chilometro gli dà una decina di secondi, che lievitano nei 18 chilometri che restano da percorrere in discesa. Paga più di quanto probabilmente pensava, ma il duello è appena incominciato e questa è una gran bella notizia.
Juan AYUSO. 9. Il ragazzino spagnolo viene anche sgridato da Almeida, ma il 21enne di Barcellona ha la classe di chi è nato per fare cose eccezionali e oggi lo ribadisce al mondo del ciclismo. Pogacar è di un altro pianeta, ma Ayuso appartiene alla sua stessa galassia: stella luminosa.
Primoz ROGLIC. 5,5. Dopo il passo falso nella canicola di Bologna, altro passo falso oggi. In quattro tappe ha già accumulato un distacco di 1’14”. Non è poco.
Carlos RODRIGUEZ. 8. Altro grande protagonista di giornata, al pari di Evenepoel. Il 23enne della Ineos Grenadiers fa vedere il proprio talento, la propria propensione alla battaglia. Ha tutto per restare lì fino alla fine, anche perché il cammino è appena iniziato.
Mikel LANDA. 6,5. Uomo di esperienza, fa quello che sa fare meglio: restare il più possibile in zone di avanguardia. È la spalla ideale per Evenepoel, che in questo Tour può davvero essere la vera sorpresa.
Richard CARAPAZ. 4. Si vede subito che non è giornata: prima in discesa, poi appena il Galibier gli sale sotto i pedali. Ben Healy fa di tutto per non farlo sprofondare, ma quellì la davanti vanno con un'altra andatura. Sarà anche il versante meno duro, ma oggi il Galibier all’ecuadoriano fa parecchio male. Fine del sogno.
Giulio CICCONE. 6,5. È lì, con la nobiltà del ciclismo mondiale. È lì, nella top ten, tanto che chiude la tappa con il 9° posto e la stessa posizione la occupa nella generale (a 3’20” da Pogacar). È vero, è già molto lontano dalla maglia gialla, ma sono in tanti ad esserlo.
Joao ALMEIDA. 8. Superlativo nella sua azione, come del resto Ayuso e la UAE Emirates che dimostra di avere un altro passo, un altro organico,
Christopher JUUL-JENSEN. 7. Il 34enne danese del Team Jayco AlUla prende e va all’attacco con un gruppo di ambiziosi corridori. Con lui altri sedici: Julien Bernard (Lidl - Trek), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team), David Gaudu, Valentin Madouas e Romain Grégoire (Groupama - FDJ), Mathieu van der Poel (Alpecin - Deceuninck), Stephen Williams (Israel – Premier Tech), Oier Lazkano (Movistar Team), Raúl García Pierna e Cristián Rodríguez (Arkéa - B&B Hotels), Kobe Goossens (Intermarché - Wanty), Warren Barguil (Team dsm-firmenich PostNL), Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team), Odd Christian Eiking e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility) e Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies). Gran bella azione, ma quando comincia il Galibier... la UAE non perdona.