Biniam GIRMAY. 10 e lode. Li fa neri con una volata di assoluta potenza e correttezza, priva di sbavature. Un successo che lo consacra e segna un pezzo di storia. Non è il primo atleta di colore a correre il Tour (nel 2011 Yohann Gene), ma il primo a vincere una tappa, dopo che nel finale si accorge di non avere più alle spalle il suo compagno Thijssen, deputato allo sprint. Biniam è lo stesso che aveva vinto la prima classica del Nord (Gand-Wevelgem 2022) e la prima tappa al Giro d’Italia (il primo in assoluto fu il sudafricano bianco Van Heerden nel 1979) a Jesi nel 2022. Vince al Tour e conferma di essere un atleta di assoluto livello, un corridore che non è qui per folklore, ma perché ha stoffa da vendere. Il ciclismo mondializzato si mostra al mondo con i suoi più importanti testimonial e Biniam è uno di questi.
Fernando GAVIRIA. 8. Il 29enne corridore colombiano mette in strada una volata di livello, ma Biniam ha qualcosa di più. Fernando, però, ha poco da rimproverarsi: fa tutto quello che deve fare. Oggi gli manca un pizzico di esplosività, ma siamo solo all’inizio.
Arnaud DE LIE. 5,5. Il 22enne belga della Lotto Dstny ha la giovinezza dalla sua parte, ma oggi viene inesorabilmente trafitto, senza alcuna pietà.
Mads PEDERSEN. 6. Prova a fare una volata da super velocista, anche se ci arriva non nel migliore dei modi, lui che velocista puro non è. Porta a casa un quarto posto di sostanza in chiave maglia verde (sempre sulle spalle di Abrahamsen con 76 punti, davanti a Girmay 66, Vauquelin 60 e Pedersen 59). Parte in testa, tenendo la direzione come meglio non potrebbe fare: premio correttezza.
Dylan GRONEWEGEN. 5,5. Si butta nella mischia, ma viene rimescolato.
Fabio JAKOBSEN. 5. Il 27enne olandese della dsm-firmenich PostNL prova a tenere le ruote dei migliori, a restare a galla, ma alla fine scompare nei gorghi del gruppo.
Davide BALLERINI. 6. Il 29enne canturino dell’Astana fa tutto da solo, improvvisandosi ruota veloce, ma alla fine è più veloce di tanti altri.
Bryan COQUARD. 4. Sarebbe un velocista, di quelli veri, ma oggi il 32enne transalpino fatichi a vederlo.
Richard CARAPAZ. 7. In questa tappa basata sul “ciapa no”, lui decide di non farsi sfuggire l’occasione ghiotta di completare la collezione di maglie: rosa, rossa e ora quella gialla. Il tutto condito da un successo al Giro (2019), con un secondo e un quarto. Un secondo posto alla Vuelta (2020) e un terzo al Tour (2021), con un oro olimpico su strada a Tokyo. A proposito, con questo successo Richard manda un chiaro messaggio all’Ecuador, che gli ha preferito Narvaez, nonostante lui sia il campione olimpico in carica. Corridore di assoluto livello, l’ecuadoriano oggi si veste di giallo, ma non c’è nessun mistero: lui era l’unico che aveva in mente di non perdere la grande occasione.
Mathieu VAN DER POEL. 17. Viene appiedato per un guasto meccanico e non può essere l’ultimo uomo per Jasper Philipsen, visto che è il primo ad alzare bandiera bianca.
Jasper PHILIPSEN. 17. Come detto, non c’è Van der Poel a tirargli la volata ma oggi non è giornata e la volata resta un sogno: rimane coinvolto nella caduta finale ed è costretto a dare appuntamento alla prossima occasione
Fabien GRELLIER. 7. Il 29enne transalpino della TotalEnergies si mette in modalità carovana pubblicitaria e si mostra al mondo con un’azione che gli vale il premio della combattività.