Visto da vicino, Samuele Privitera trasmette grinta, passione e entusiasmo per quello che fa. Chiusa al terzo posto la frazione di Zocca del Giro Next Gen 2024, per qualche minuto non è riuscito a stare fermo, nonostante fosse stremato, in preda all'adrenalina di essere andato così vicino al successo.
Ligure di Soldano, primo anno, classe 2005, in questa settimana ha dovuto lottare soprattutto con se stesso: «Per analizzare questo podio bisogna partire dal presupposto che la sera della cronometro mi son preso una brutta febbre, il giorno dopo avevo 38 e mezzo - ha detto il giovane atleta della Hagens Berman Jayco -. A Pian della Mussa non dovevo nemmeno partire, ma son partito comunque e sono arrivato per miracolo. Ieri a Fosse stavo ancora male, avevo tantissimo catarro, ma con la condizione che avevo prima del Giro mi ero ripromesso di provare a fare qualcosa fino all’ultimo, anche per i tanti tifosi che mi stanno facendo sentire il loro affetto. La fuga è andata via grazie a un mio attacco, abbiamo fatto uno sforzo pazzesco, circa 45 minuti a 345 watt medi, ma alla fine è andata. Sulla salita finale non mi sentivo ancora bene, ma sono andato avanti di testa, cuore e gestione, e alla fine porto a casa un podio che male non fa. Esco davvero cresciuto da questo Giro Next Gen, sia dal punto di vista fisico che mentale, perché dopo due giorni volevo andare a casa, invece ho stretto i denti e una soddisfazione me la sono tolta. Penso sia stato uno sforzo che mi darà tanti benefici in futuro».
Corridore completo, Privitera aveva chiuso 11° l'Alpes Isère Tour, lasciando intendere di essere in ottima condizione: «Stavo veramente bene, all’Alpes Isère Tour avevo sfiorato la Top 10 sull’Alpe d’Huez, avevo buone sensazioni e i numeri erano in costante crescita. Ammalarsi dopo un giorno è stato veramente frustrante, perché avevo grandi aspettative, da primo anno sognavo di fare belle cose e la squadra puntava tanto su di me. Ma devo dire grazie a tutto il team, ci hanno seguito in maniera fantastica qui al Giro, mi hanno incoraggiato ad andare avanti, Axel Merckx in primis. Ringrazio loro e tutti i i tifosi che, anche con un solo cuore su Instagram, mi hanno dato tanta carica».
Dopo la tappa finale di Forlimpopoli gli toccherà mettere da parte per qualche giorno la bicicletta: «Devo mettere la testa sull’esame di maturità, Liceo Scientifico. Studiare mi piace, vorrei iscrivermi a Scienze Motorie, magari facendo le lezioni online, ma non voglio mollare gli studi. Ma in bici continuerò a menare a testa bassa, perché è lo sport che mi sta dando da vivere e voglio davvero arrivare più in alto possibile»