Tappa numero 19 del Giro d'Italia: la Mortegliano-Sappada di 157 km sembra disegnata per chi ha voglia di osare e ancora energie nelle gambe. E in tema di tappe spettacolari, il Friuli Venezia Giuulia non si smentisce mai.
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Si inizia risalendo al valle del Tagliamento toccando San Daniele del Friuli, Forgaria nel Friuli e Peonis. Dopo Tolmezzo inizia la successione di salite che porta all’arrivo: Passo Duron, Sella Valcalda e Cima Sappada da dove una breve discesa porta al traguardo. In salita e discesa si percorrono strade a carreggiata ristretta e caratterizzate da numerose curve.
A circa 5 km si percorre in leggera discesa la ciclabile di Sappada a carreggiata leggermente più stretta della strada. A 2 km si svolta a destra e la strada si impenna (fino 10%) fino a entrare nel centro dove la pendenza continua attorno al 5% fino all’ultimo km quando la strada scende quindi per qualche centinaio di metri fino al rettilineo finale.
L'ITALIA DEL GIRO
La Maglia Rosa dei campanili d’Italia è saldamente indossata dal pinnacolo alto 113,20 metri di Mortegliano, il paese a una dozzina di chilometri da Udine da dove prenderà il via la diciannovesima tappa del Giro. Costruito fra 1955 e 1959 dall’architetto udinese Pietro Zanini, fu definito “un dito a indicare Dio” ed è un punto di riferimento visivo per buona pate della pianura. Il campanile dei record è adiacente al Duomo dei Santi Pietro e Paolo: in stile gotico moderno, si presenta come un vasto ottagono monumentale in mattoni, in posizione elevata e misura ben 812 metri quadrati per ottanta di altezza. All’interno, fra altre opere, la splendida e complessa pala del Martini, capolavoro ligneo friulano rinascimentale (1523-1526). Numeri “fuori scala” per un paese che non conta nemmeno 5.000 abitanti, ma forse proprio per questo ancor più clamorosi. E fonte di curiosità.
Una tranquilla traversata della provincia di Udine porta a San Daniele del Friuli, culla del rinomatissimo prosciutto crudo. Sono più di 30 i prosciuttifici attivi nella cittadina e negli immediati dintorni, tutti aderenti al Consorzio del prosciutto di San Daniele che regola rigidamente i processi di produzione. Non solo prosciutto, però. San Daniele, infatti, custodisce anche notevolissimi tesori artistici. Splendida, per esempio, la Chiesa di Sant'Antonio Abate con il più bel ciclo di affreschi rinascimentali della Regione che le ha fatto guadagnare l’appellativo di Cappella Sistina del Friuli. Oppure la Biblioteca Guarneriana fondata nella metà del XV secolo da Guarnerio d'Artegna allo scopo di tutelare 173 codici manoscritti che aveva copiato o fatto copiare. Il pezzo di maggior rilievo è la cosiddetta Bibbia Bizantina, le cui miniature costituiscono un’interessante commistione tra elementi occidentali e levantini.
Gli appassionati di ciclismo non mancheranno di sostare, a Peonis, davanti alla lapide che ricorda la caduta che nel giugno del 1927 costò la vita al leggendario campione Ottavio Bottecchia, già vincitore di due Tour de France. Da qui si raggiunge in breve Tolmezzo, porta della Carnia, e ci si avvicina alle salite che caratterizzano il finale di giornata. Lo Zoncolan, per fortuna dei corridori, quest’anno viene solo sfiorato, così il gruppo può affrontare il finale di tappa con le gambe ancora in condizioni accettabili.
L’arrivo a Sappada consente di scoprire una località di montagna di antichissime origini che ha ben saputo preservare le sue peculiarità architettoniche (un tour tra le antiche borgate è certamente consigliabile)e culturali. Ma questa è anche terra di campioni: di Sappada è Lisa Vittozzi, vincitrice dell’ultima Coppa del mondo di biathlon, ma anche di Silvio Fauner e Pietro Piller Cottrer che in un passato non lontano hanno conquistato medaglie d’oro olimpiche e mondiali nello sci di fondo. Difficilmente mancheranno in zona traguardo.