Gianni Bugno è stato uno dei pochi corridori capaci di correre il Giro d’Italia - era il 1990 - indossando la maglia rosa dalla prima all’ultima tappa. Il suo primato ancora non è più stato eguagliato e uno dei pochi a poterlo fare un domani è senza dubbio Tadej Pogacar, un corridore che Bugno ha definito straordinario.
«Se devo fare un’analisi della prima settimana di corsa, posso dire che tutto conferma quello che era stato detto all’inizio, prima della partenza a Venaria Reale, ovvero che Pogacar è il favorito numero uno e lo resterà fino alla fine».
Il corridore della UAE Emirates ha preso la maglia rosa dalla seconda giornata e ha già vinto tre tappe e secondo il due volte iridato vincerà anche nella seconda e nella terza settimana di corsa.
«Lo abbiamo visto tutti di cosa è capace. Ha deciso che questo Giro lo vincerà lui e lo farà sicuramente, anzi, diciamo che già lo ha vinto».
Bugno non è sorpreso delle capacità di Pogacar ed è certo che alla fine arriverà a Roma con un vantaggio importante su tutti i suoi avversari. «Abbiamo visto che sa vincere in salita, ma anche a cronometro e in volata. Mi ha stupito che nella tappa di Prati di Tivo abbia preferito vincere in volata invece che fare un’azione da lontano. Pensavo che avrebbe deciso di attaccare e aumentare il suo vantaggio. In questo modo ha guadagnato poco, ma tanto più avanti si prenderà ciò che vuole».
Il campione sloveno in questo Giro d’Italia sta decidendo le sorti di ogni tappa e questo sicuramente diverte poco i suoi avversari, che ormai devono accontentarsi dei piazzamenti.
«Pogacar sicuramente si sta divertendo molto, perché vince a suo piacimento, mentre i suoi avversari il divertimento non lo trovano sicuramente. Purtroppo gli avversari con cui ha a che fare sono di un livello troppo inferiore e si vede. Lui vincerà e gli altri dovranno lottare per il secondo e terzo posto».
A Gianni Bugno piace Antonio Tiberi, che in questa corsa rosa si sta comportando bene e pensa che in futuro potrà fare belle cose. «Abbiamo visto un Antonio Tiberi bello pimpante e speriamo che da questo momento con lui possa nascere il futuro del prossimo ciclismo italiano. Sono convinto però che presto avremo altri giovani che sapranno fare cose importanti nel futuro».
Dover competere contro un corridore come Pogacar non è facile, perché è sempre lui a dettare legge in gara.
«Per Pogacar in corsa è tutto facile. Se decide di vincere in salita vince in salita, se decide di vincere a cronometro lo fa. È il più forte in questo momento, è uno che di corse ne ha fatte poche e quelle che ha fatto le ha vinte quasi tutte».
Il Giro d’Italia ha chiuso la sua prima settimana e ci sono ancora tanti giorni di corsa prima di arrivare a Roma.
«Cosa possiamo aspettarci nelle prossime due settimane? Sicuramente aumenterà il suo vantaggio e penso che lo farà già con la tappa di martedì che avrà un arrivo in salita. Penso che partirà subito con una bella stoccata e poi dobbiamo ricordarci che per lui questo Giro è praticamente già vinto e sta già pensando al Tour de France».
Lo sloveno quest’anno proverà la doppietta Giro-Tour e secondo Gianni Bugno, quasi certamente riuscirà a raggiungere questo obiettivo. «Per lui questo Giro è praticamente già ipotecato e la sua testa è al Tour. In ogni generazione c’è un grande campione e anche io l’ho avuto. Quando correvo io c’era Indurain e alla fine era impossibile vincere contro di lui. Quindi anche io ho avuto a che fare con il mio Pogacar».
Lo sloveno è un corridore molto diverso rispetto a Indurain e anche le prove a cronometro che c’erano negli anni Novanta, erano molto più lunghe rispetto ad oggi e quindi, i distacchi erano sicuramente maggiori.
«Miguel Indurain aveva caratteristiche diverse rispetto a Pogacar. Lui vinceva le cronometro perché era un corridore differente e poi sapeva amministrare bene la corsa senza dover vincere altre tappe. Tadej è diverso, vince tutto ciò che vuole. Questo sloveno si può permettere tutto, perché vince in volata, vince in salita, vince a cronometro, insomma vince tutto».
Bugno è convinto che ad oggi solo Vingegaard e Roglic possono impensierire lo sloveno: «Quest'anno penso che anche il Tour se lo porterà a casa. Non sappiamo in quale condizione sia Vingegaard, quindi non possiamo ipotizzare troppe cose, così come non sappiamo in quale stato sia Roglic. Sappiamo che sono tornati in sella, ma rimane tutto un mistero. L'unico vero avversario che potrebbe veramente mettergli pensiero è Vingegaard, però non sappiamo più nulla di lui . Se guardiamo chi ha vinto gli ultimi grandi giri troviamo soltanto il nome di Roglic, Vingegaard e Pogacar, quindi sono solo loro tre che si possono fare la guerra, non vedo sinceramente altri corridori. C'è stato Kuss alla Vuelta, però non è allo stesso livello. Se Pogacar sulla sua strada non troverà uno di questi avversari, la vittoria sarà sempre la sua».