Più volte le colonne del nostro sito hanno ospitato il "signor Faizanè" Martino Dal Santo, i suoi investimenti e iniziative all'interno ciclismo dai professionisti ai più giovani. Purtroppo stamattina parlare di giovani ciclisti significa parlare della tragica morte di un corridore Juniores, Matteo Lorenzi, e quella che vi riportiamo di seguito è una proposta di Dal Santo in merito:
«Più di tanti altri problemi del ciclismo italiano, quello principale è ormai la sicurezza: le strade sono diventate pericolose, piene di auto spesso guidate da persone distratte da cellulari e device vari. Ieri ne ha fatto le spese, ennesimo di una lunga serie, un ragazzo che corre nella stessa categoria della società di cui sono main sponsor (Faizanè Csz Sandrigo Bike) e ancora una volta mi son chiesto "ma chi è il genitore che mette in bici sulla strada il proprio figlio o figlia"? Allora ho ritenuto giusto far correre la mia squadra col lutto al braccio dopodomani, al Gran Premio Stabbiese di Cerreto Guidi in Toscana. Non vorrei però limitarmi a questo: sicuramente è già un gesto significativo che una singola squadra esprima la propria vicinanza alla famiglia di Matteo, però penso sia giunta l'ora che chi vive il ciclismo quotidianamente lanci dei segnali molto più forti. Mi piacerebbe che tutte le gare giovanili e dilettantistiche nel nostro Paese questo weekend si corrano col lutto al braccio, nel mio piccolo sto contattando diversi team per vedere se sono disposti e ho scritto al presidente federale Dagnoni per spiegargli questa proposta. Vorrei infatti che esponenti politici e rappresentanti di istituzioni e forze dell'Ordine, domani e dopodomani, si vedano non qualche atleta, ma cento e passa ragazzi e ragazzini pedalare tutti col lutto al braccio. Vi dirò di più, per me sarebbe anche corretto che una tappa del Giro d'Italia venga corsa col lutto al braccio, per dare ulteriore visibilità e sensibilizzazione verso un problema molto italiano ma che in varia misura esiste ovunque (pochi minuti dopo queste parole di Dal Santo, è giunta la decisione di far rispettare un minuto di silenzio prima della cronometro odierna del Giro, ndr). Non è più tollerabile questa situazione, gli utenti della strada devono responsabilizzarsi e chi prende le decisioni e fa rispettare le leggi deve fare ancora di più.»
E noi, nel nostro piccolo di sito d'informazione ciclistica, facciamo da cassa di risonanza.