Quella di Thomas e dei suoi tre compagni di fuga è stata una tattica perfetta che ha messo nel sacco tutte le squadre dei velocisti, intenzionati a sprintare per vincere sul traguardo della quinta tappa, con arrivo a Lucca.
Suk traguardo Benjamin Thomas si è lanciato alla ruota di Valgren si è lanciato all’inseguimento di Pietrobon: come in una prova su pista, di cui il francese è uno straordinario specialista, Thomas ha scritto il suo capolavoro vincendo la sua prima gara World Tour su strada e la prima in questa stagione per la Cofidis. Per lui, che vive in Italia da diversi anni - è nato a Lavaur ma vive sul Lago di Garda con la compagna Martina Alzini - questa gara ha un sapore speciale e mentre tagliava il traguardo con un gesto ripreso da una canzone dei Maneskin, nella sua testa i pensieri erano veramente tanti.
«Vivo in Italia da sette anni e sono felice di aver ottenuto la mia prima grande vittoria su strada qui. All'arrivo il mio gesto era un omaggio alla canzone 'Zitti e buoni' dei Maneskin».
Quella di oggi non era una tappa che sulla carta aveva inserito tra quelle più adatte a lui, ma in corsa tutto si è messo nel verso giusto e quindi ha deciso di provarci, con l’aiuto di chi aveva deciso di supportare la sua azione. «Ogni pedalata è stata a tutto gas nel finale ed è stato veramente tutto incredibile. Quando avevamo 45 secondi di vantaggio, ho capito che potevamo arrivare fino in fondo. Stavamo andando a 60 km orari e quindi dietro non potevano recuperarci».
Il finale è stato veramente esplosivo con Pietrobon che ha lanciato la sua azione e Valgren con Thomas che lo hanno superato a 100 metri dal traguardo, giocandosi la vittoria in volata. «Onestamente, mi ero segnato alcune tappe in cui attaccare, ma non questa. Ho seguito il mio istinto e ho chiesto in gruppo se qualcuno voleva seguire la mia azione. Michael Valgren era pronto, così come Enzo Paleni. Abbiamo interpretato l'azione come se fosse un inseguimento a squadre su pista, ci siamo dati cambi regolari, ma non credevo che ce l'avremmo fatta. Quando siamo arrivati a 3 km dall'arrivo, ho pensato che avremmo potuto giocarci la vittoria».
Il finale Thomas lo conosceva bene perché tante volte si è allenato su queste strade, che per lui non hanno segreti, ma dopo aver tagliato il traguardo ha pensato alla tappa di Carcassonne del Tour de France, quando la vittoria gli era sfuggita dalle mani.
«Ho pensato alla tappa di Carcassonne che non sono riuscito a vincere per pochissimo. Oggi ho vinto in una città molto simile e anche molto bella. Nel finale ho rischiato di perdere per l’attacco di Pietrobon ma con Valgren siamo riusciti a chiudere il buco e poi la volata è stata perfetta. Non sono un campione nel ciclismo su strada, ma oggi ho avuto la mia giornata da campione».
Per Benjamin Thomas questo successo è stato veramente importante, perché ha ripagato tanti sacrifici fatti negli anni. «Quando ho passato la linea del traguardo ho pensato che questo era il primo successo stagionale del mio team ed è stato bello vederli tutti felici all'arrivo. Poi ho pensato anche a me e a come tutto questo fosse veramente incredibile, perché sono molto legato all’Italia».