Un braccio alzato nel momento di tagliare il traguardo, poi la lunga attesa per le decisioni della giuria ed infine un largo sorriso che illumina il volto di Giovanni Lonardi, velocista del Team Polti Kometa, che scende da podio di Marmaris con indosso la maglia turchese di nuovo leader del Giro di Turchia.
«Sin dalla prima tappa cercavamo la vittoria, nelle prime due frazioni erano arrivati due bei piazzamenti e oggi finalmente il successo. Mi sentivo bene, i miei compagni mi hanno pilotato perfettamente in volata ma Danny van Poppel mi ha stretto verso le transenne, secondo me in modo scorretto ed è così anche per la giuria. È giusto così, perché prima di essere chiuso, sentivo che avrei vinto».
L'analisi del veronese continua: «Ho avuto accanto a me una squadra perfetta oggi. Alla fine eravamo più numerosi degli altri nel gruppo principale. Lo sprint è stato lanciato ai 400 metri e io ho preso la ruota di Van Poppel. Era ancora lontano dalla linea, sentivo che lo avrei sorpassato perché avevo delle gambe davvero buone ma lui mi ha bloccato sul lato sinistro. Il nostro obiettivo come squadra per questa gara era innanzitutto la vittoria di tappa. Ed io personalmente avevo bisogno di vincere. Sono davvero felice anche se avrei preferito la foto con le braccia al cielo. D'altra parte ho sempre fatto bene qui, il percorso si adatta alle mie caratteristiche e ora sono in buona condizione in vista del Giro d’Italia, corsa che affronterò per la terza volta in carriera. Vincere una tappa della corsa rosa è sempre molto difficile ma spero di fare bene. Prenderò qualunque cosa verrà, ma di sicuro darò il massimo».
Infine un pensiero dedicato alla Turchia: «Penso di essere venuto dieci o dodici volte in Turchia per correre. Adoro questo Paese, non solo per le sue corse, ma anche per i luoghi, per le persone... Sento che c'è un legame davvero parrticolare tra me e questo Paese».