Un sabato mattina alla scoperta dei segreti della preparazione atletica all'hotel DoubleTree di Solbiate Olona, nel varesotto, dove si è tenuta la decima edizione (la prima post-Covid) del convegno del centro ricerche Mapei Sport, la "creatura" di Giorgio Squinzi e del professor Aldo Sassi che dal 1996 costituisce un'eccellenza italiana nella preparazione sportiva e nella ricerca scientifica applicata a tale ambito.
Una serie d'interventi di professionisti di vario ambito sportivo e accademico, interni ed esterni al Centro, introdotti dal saluto del direttore Claudio Pecci (che ha tenuto a ricordare lo storico slogan «vincere insieme» e ha messo in guardia dall'eccessivo affidamento sull'intelligenza artificiale a scapito della sensibilità umana), dei figli del dottor Squinzi Veronica e Marco, e del segretario generale della Camera di Commercio di Varese Mauro Temperelli.
Ha aperto le danze Stefano Pecorelli, presidente del Comitato Scientifico-Culturale della Federazione Medico Sportiva Italiana, eminente studioso che da docente universitario di ginecologia e ostetricia ha illustrato le differenze genetiche, anatomiche, ormonali e neuromuscolari tra uomo e donna, e le conseguenti differenze nell'ottimizzare la performance per i due generi.
Applaudita la lectio magistralis, la successiva fase è stata moderata da Andrea Morelli ed Ermanno Rampinini, responsabili dei laboratori del centro Mapei Sport. La professoressa di Biochimica cellulare Daniela Tavian ha illustrato la produzione di irisina, ormone dello sport e della salute, durante l'esercizio fisico. Il preparatore Federico Donghi ha descritto scientificamente le diverse tipologie di sciatore. Dopodiché, il momento più legato al ciclismo: Paulo De la Fuente, performance manager della Trek Factory Racing, ha spiegato come si allena un ciclista di mountain-bike di livello mondiale. La concentrazione sulla lunghezza dello sforzo, in una disciplina prevalentemente anaerobica che richiede elevate capacità tecniche e psicomotorie e una profonda conoscenza della propria bici e del tracciato. Risulta fondamentale calibrare i carichi di lavoro nella maniera più adatta alle caratteristiche di ciascun atleta, con un'attenzione estrema all'alimentazione e al lavoro anche lontano dalla bici: in che punto il biker performa meglio e in quali condizioni esprime la massima prestazione? Senza dimenticare di riprodurre per quanto possibile le condizioni attese in gara, con un occhio di riguardo all'altitudine... Tanti quesiti, tanti parametri da valutare anche con un processo di trial and error, tante slide ricche di numeri a fotografare risultati ottenuti ed evidenziare sfide future.
Mentre il sole splendeva ormai alto sul cielo lombardo, ecco un momento ad alto tasso emozionale: Roberto Sassi ha ricordato il fratello Aldo con dovizia di aneddoti, poi è stato presentato ufficialmente il nono assegno di ricerca, intitolato proprio al compianto prof. Sassi, che in passato è stato vinto da persone che oggi si trovano in Mapei Sport e qualcuno anche relatore al convegno odierno. In questa occasione Paola Vago, professoressa dell'Università Cattolica di Milano, ha lanciato l'invito per i neo-laureati in Scienze Motorie a candidarsi entro il 31 maggio, col progetto vincitore che sarà decretato il 18 luglio.
Momento calcistico, poi, col responsabile delle ricerche Mapei Sport Andrea Bosio che ha sviscerato il tema delle asimmetrie e dei cambi di direzione, che sarà proprio il tema dell'assegno di ricerca Aldo Sassi, dopodiché il ricercatore Marco Martin ha analizzato l'indicatore Locomotor Efficiency e il calcolo dell'accelerometro in partita e in allenamento, e il riabilitatore-riatletizzatore del Milan Marco Luison ha parlato del processo di ritorno in campo dei giocatori infortunati.
Infine, in un dialogo col giornalista Sky Giovanni Bruno, la parola è passata anche agli atleti. Dopo una parentesi "aziendale" con Simona Giorgetta, membro del board di Mapei, che ha spiegato importanza e obiettivi dell'investire nello sport, i calciatori del Sassuolo Daniel Boloca e Pedro Obiang e la giocatrice neroverde Benedetta Brignoli hanno raccontato la loro preparazione e il recupero dagli infortuni. Fino al velista oceanico Ambrogio Beccaria, che ha incantato la platea, ricca di studenti di Scienze Motorie col suo percorso di vita fatto di avventura e impegno.
Chiusura all'insegna degli sport invernali, col presidente onorario della commissione medica federale Herbert Schoenhuber che ha portato la sua testimonianza ricca di storia, mentre Federica Brignone e Marta Bassino hanno rivolto gli auguri in videomessaggio ai laureandi in Scienze Motorie, oltre ad approfondire un aspetto sempre più importante per gli sportivi di oggi: la gestione dei social e degli eventi per i media. Con una massima finale della Brignone: l'allenatore migliore è quello che lavora per gli atleti e non per se stesso.
Un'infarinatura multidisciplinare, appunti preziosi per i presenti.