Quella di Rinascente, storico negozio fondato a Milano nel 1865 forte oggi di nove stores sparsi in tutto lo Stivale, è una storia di successo fatta, ancor prima che dalle grandi firme e dal prestigio dei brand che vi si possono trovare, di ricostruzioni e ampliamenti, di visioni e innovazioni, di prime volte e nuovi nomi. Una storia, per dirla con lo stesso nome pensato e affibbiatole da Gabriele D’Annunzio nel 1917, di rinascita e di continui rilanci, due concetti questi di cui il ciclismo, sport per sua natura contraddistinto da cadute, crisi, difficoltà e momenti bui da cui risollevarsi, è pregno fin dagli albori. La storia di Rinascente dunque, a ben guardare, si sposa alla perfezione con quella delle due ruote e, ancor di più, con quella del Giro d’Italia Women che, nei prossimi tre anni, punta a mettersi in vetrina con rinnovato entusiasmo acquisendo, grazie all’apparato organizzativo di RCS Sport che ne muoverà i fili, ancor più visibilità e considerazione. La Corsa Rosa, dunque, ambisce ad avere maggior spazio e “peso” rispetto alle ultime edizioni, mettendosi alle spalle i dubbi e le problematiche del recente passato per strizzare l’occhio, esattamente come le griffe presenti sugli scaffali della rinomata filiale di Piazza Duomo, a un pubblico sempre più numeroso e variegato.
Incarnando quindi già a partire dal nome l’idea di nuovo inizio e rinnovamento, non poteva esserci palcoscenico più appropriato di Rinascente per presentare la prima maglia rosa del nuovo corso del Giro d’Italia femminile targato RCS Sport, una maglia battezzata nella giornata della Festa della Donna presso il Bar – Food Hall al settimo piano del negozio prospiciente il Duomo meneghino, location messa a disposizione dal padrone di casa Pierluigi Cocchini, AD di Rinascente: «Siamo felici di ospitare questa iniziativa del Giro Women. Stiamo inanellando una serie di eventi tutti legati alle mie passioni, dai fumetti al calcio e ora il ciclismo».
A intervenire poi è stato Urbano Cairo, Presidente di RCS MediaGroup: «Per noi è un momento importante, è il nostro primo Giro d’Italia Women, arriviamo quest’anno ed è una bellissima opportunità perché uniamo questa corsa a quella maschile che organizziamo dal 1909 e al Giro Next Gen. Oggi poi è una giornata speciale quindi ne approfitto per fare gli auguri a tutte le donne. A questo proposito, la maglia ha all’interno un colletto rosso perché è il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne e questa è una testimonianza di come noi sposiamo questa importante causa. Parlando del Giro in generale dico che è un evento molto bello, popolare, seguito da 12 milioni di persone che lo accompagnano e credo che il ciclismo, maschile e femminile, stia crescendo. Io nasco gimondiano, poi mi ha entusiasmato tantissimo Pantani con la vittoria Giro-Tour del 1998 e mi è dispiaciuto molto quando è stato fermato. Quella di oggi credo comunque sia una cosa bellissima, c’è grande partecipazione e penso che col supporto di tutti potremo fare un bellissimo Giro Women e un bellissimo trittico col Giro maschile e il Giro Next Gen» ha dichiarato il numero uno di RCS.
Entusiasta anche Paolo Bellino, Amministratore Delegato di RCS Sport: «Sono molto emozionato e voglio ringraziare le persone presenti. C’è una bella energia e due cose fondamentali da dire. La prima sono dei ringraziamenti. Credo che esser arrivati a organizzare questa corsa sia la chiusura di un cerchio. Non voglio celebrarci ma siamo grandi organizzatori di corse di ciclismo maschili e ora possiamo dire di avere il pacchetto completo col Giro Women e il Giro Next Gen. È una responsabilità molto grande perché non è semplice organizzare gare così diverse, è una bella sfida ma vogliamo raccoglierla. Voglio ringraziare tutti i nostri partner in particolare RTL 102.5 che ha creduto in noi fin da subito e ci sta seguendo alla grande e il nostro gruppo marketing. Si è creato proprio un gruppo di amici. Abbiamo già spinto per avere la Strade Bianche femminile, organizziamo l’UAE Tour femminile, abbiamo lanciato con la Federazione la Cycling Cup che coinvolge bambini e bambine alla partenza e agli arrivi del Giro d’Italia: pensiamo che l’effetto innovazione e la partecipazione che possono dare i grandi campioni siano elementi unici. Abbiamo pensato che fosse molto giusto ragionare in termini femminili e non a caso abbiamo la maglia rossa che presenteremo. Credo che la nostra squadra stia facendo bene ma lo dobbiamo certamente dimostrare perché ci siamo presi una bella responsabilità. Ultimo ma non per importanza un ringraziamento al Presidente Dagnoni perché siamo riusciti a mettere in piedi insieme alla Federazione un percorso che penso possa dare grandi soddisfazioni e credo possa essere un mattoncino importante per far crescere non solo lo sport femminile ma lo sport italiano in generale. Concludo dicendo che arriveremo a L’Aquila dove nel Giro del 1924, nonostante la squalifica, giunse anche Alfonsina Strada: la cima più alta del Giro Women sarà dedicata a lei. Il trofeo invece rappresenta l’infinito, è diverso e personalizzato ed è un altro elemento che arricchisce i contenuti di questo evento».
A prendere la parola poi sono stati gli altri ospiti invitati per l’occasione: Francesca Polti (Presidente e Amministratrice Delegata presso Polti Group), sponsor della maglia rosa, Cordiano Dagnoni (Presidente FCI), Alessio Cremonese (AD Manifattura Valcismon), Barbara Mazzali (Assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda), Marta Bastianelli, Paolo Sangalli (CT strada femminile).
Francesca Polti: «Vedere il mio nome e il nostro brand su quella maglia, ci riempie di orgoglio. Perché l’abbiamo fatto? Portiamo da sempre il benessere nelle case degli italiani coi nostri prodotti e attraverso il vapore. Vogliamo fare la stessa cosa attraverso lo sport, che ci fa star bene e dà benessere come lo dà appunto il vapore. La prima motivazione, dunque, dietro alla scelta sponsorizzare il Giro d’Italia, una delle corse più belle in uno dei posti più belli del mondo, è valoriale. La maglia rosa è un sogno, un’aspirazione e quella delle donne lo è e lo sarà per le bambine e le ragazze di oggi. Questo aspetto non è però l’unico motivo alla base di questa decisione perché vogliamo promuovere anche un cambiamento culturale: le donne non vogliono le uguaglianze di genere, non vogliono la parità, vogliono lo stesso tipo di opportunità. Non vogliamo essere uguali perché nessuno è uguale. Noi anzi valorizziamo e dobbiamo tutti valorizzare le differenze, le unicità di ogni individuo indipendentemente dal genere. La nostra azienda, ad esempio, sostiene una leadership diversa, inclusiva, in cui si abbattono non solo le barriere di genere ma anche gli stereotipi. Il sogno, quindi, è che un bambino possa fare il ballerino senza pregiudizi e una bambina possa sognare di diventare una campionessa di ciclismo senza pregiudizi, libera nella scelta. Mi auguro che le donne possano essere sempre libere di scegliere indipendentemente dai paradigmi da cui stiamo cercando di liberarci. Ringrazio infine RCS per aver preso in mano questo Giro Donne e per dargli ancora più visibilità. Spero sia seguito da tutti, uomini e donne, bambini e bambine e che quindi la dignità, la fatica e lo sport femminile in generale vengano apprezzati come quelli maschili».
Cordiano Dagnoni: «Siamo davvero emozionati per questa prima edizione del Giro Women organizzato da RCS Sport. È un connubio quello tra Federazione e RCS nato con molte affinità perché abbiamo gli stessi obiettivi: far crescere tutto il movimento, donne e nuove generazioni comprese. Direi che l’organizzazione di alto livello non può che essere la miglior promozione per noi. Bellissimo poi il ritorno di Polti che ringraziamo come bellissima la maglia prodotta dal nostro partner Castelli che fa sempre prodotti di altissimo livello. Tutto ciò dimostra che RCS è sempre al top e li ringraziamo per tutto ciò che fanno e faranno: sanno coinvolgere istituzioni, sponsor e media per cui questo per noi è solo un punto di partenza verso il raggiungimento di grandi obiettivi comuni».
Alessio Cremonese: «Siamo fieri di essere a bordo di questo nuovo evento, crediamo molto nel ciclismo femminile e lo testimonia il fatto che il 20% del nostro fatturato sia stato generato dal pubblico femminile. La maglia è la nostra top di gamma, la Aero Race 7, esce dalla galleria del vento ed è conformata per adattarsi al meglio alle forme femminili. È impreziosita col logo sul tiretto e dalla striscia rossa sul colletto che ricorda come si debba lottare contro la violenza sulle donne non solo un giorno ma 365 giorni come fa la Fondazione Scarpette Rosse».
Marta Bastianelli: «Io ho corso 15 Giri d’Italia e penso che non ci sia gara più bella che possa rappresentare il nostro sport e non lo dico solo perché sono italiana. Ricordo che le mie compagne straniere quando venivano in Italia facevano a gara per correrlo proprio perché si sta bene, si mangia bene e i posti sono fantastici. Lo scorso anno per me è stato l’ultimo Giro d’Italia, lì ho voluto chiudere la carriera perché lì l’avevo iniziata e in quella circostanza essere applaudita e soprattutto stare a contatto con le persone che mi hanno sempre sostenuto è stato il più bel regalo che avessi potuto fare alla mia carriera. Ringrazio Rivolta che in questi 15 anni ci ha permesso di correre anche con tante difficoltà il Giro, la Federazione e RCS che ci permette di vivere oggi un grande sogno. Maternità e sport? Sono diventata mamma 10 anni fa e allora c’erano pochissime mamme cicliste. Penso di essere stata la prima italiana, ho avuto tanto coraggio e la fortuna di avere a casa una grande squadra che mi ha permesso di conciliare sport, lavoro e famiglia. Non credo sia difficile, tutto ciò che una donna vuole lo può conquistare perché ciascuna ha grande forza. Oggi mi sento orgogliosa di aver fatto questa scelta».
Paolo Sangalli: «Guardando questa maglia e pensando al Giro d’Italia femminile, che è sempre stata la corsa più importante a livello internazionale e ora lo sarà ancora di più grazie a RCS e Federazione, spero davvero che questa divisa verrà indossata da un’atleta italiana. È un percorso quello del Giro Women completo, molto duro sul finale, bello che fra l’altro arriva prima delle Olimpiadi quindi perfetto per arrivare ai Giochi al top».
Barbara Mazzali: «Il Giro Women è un evento con componenti emozionali importanti, una manifestazione straordinaria che può lanciare Regione Lombardia, i suoi luoghi più iconici (passeremo da città come Sabbioneta e dai laghi): quest’anno abbiamo registrato 51 milioni di pernottamenti e 19 milioni di presenze e pensiamo che il grande evento di luglio non potrà che attirare sempre più turismo. Era un’occasione che non potevo perdere e non potevo far perdere alla Regione. Le donne lanciano un messaggio importantissimo perché sopportano fatiche importanti e vanno contro gli stereotipi del sesso debole. Un grazie al presidente Cairo a cui va riconosciuto il successo e l’intuito di dedicarlo sempre alle donne».