Come lui stesso ha ammesso, è come se la sua carriera professionistica dovesse ancora realmente iniziare. I primi due anni nel mondo dei grandi di Filippo Baroncini sono stati un continuo inseguire la migliore condizione fisica: nel 2022 si è rotto il braccio a febbraio e poi ad agosto clavicola e polso, poi l’anno scorso nuovamente il radio a febbraio, che l’ha tenuto fuori fino a maggio. A ciò si uniscono varie altre cadute e malanni fisici, che lo hanno di fatto reso lontano parente del campione del mondo U23 del 2021.
Questo, però, non ha fermato la UAE Team Emirates dall’offrirgli un contratto biennale: «È una grande squadra, mi hanno accolto bene, mi hanno manifestato grande fiducia e questo non può che motivarmi ed esaltarmi - ha detto Baroncini -. Non era affatto scontato che, dopo i due anni che ho avuto, la squadra più forte del mondo decidesse di darmi una chance. I contatti con la UAE ci sono sempre stati, fin da quando ero U23, poi l’anno scorso sono stati i primi a chiamarmi e io non c’ho pensato più di tanto, perché si tratta di uno step in avanti importante. Proprio per questo ho voglia di ripagare la fiducia che hanno riposto in me».
L’ex Trek è in questi giorni a Maiorca per i primi impegni stagionali: «La condizione è buonina, sicuramente non ancora super. Con la squadra e il preparatore abbiamo optato per un avvicinamento ai grandi appuntamenti più graduale. Tra un mese dovrei cominciare ad essere competitivo, anche se poi l’obiettivo è essere al top ad aprile». Il romagnolo sarà poi al via di Volta ao Algarve, Omloop Het Nieuwsblad, Kuurne-Bruxelles-Kuurne, Trofeo Laigueglia, Strade Bianche e quindi le classiche del Nord sul pavè.
Il suo desiderio è facilmente immaginabile: «Spero solo di ritrovare la serenità… e che Baroncini torni ad essere la versione che abbiamo visto da U23».