La proposta ieri a Parma in occasione della presentazione del libro di Giuseppe Volonnino "Il Giro d'Italia del 1965"
E' stato presentato nel pomeriggio di ieri presso il Circolo Arci di Parma il libro di Giuseppe Volonnino "Il Giro del 1965" con articoli di Attilio Camoriano e Gino Sala, all'epoca giornalisti de L'Unità. Una cavalcata nel tempo nel ricordare una delle più belle imprese del campione parmense scomparso lo scorso anno alla vigilia di Natale.
Nel 1965 Adorni, alla testa della Salvarani, ha vinto meritatamente la Corsa Rosa lasciando ad oltre 11 minuti Italo Zilioli. Volonnino, commosso ha ricordato come la simpatia nei confronti d Adorni è iniziata nel 1961 quando nella tappa del Giro con arrivo a Potenza, vinta da Taccone, ricevette in dono il capellino della "Vov" la squadra con la quale aveva esordito nei professionisti.
Da allora è stato amore a prima vista: Toccante il ricordo della figlia Viviana che ha raccontato come il padre fosse un uomo determinato, buono e paziente: "Non gli ho mai sentito proferire una critica nei confronti di altri, aveva un grande pregio riusciva a fare bene in tutte le iniziative che decideva di intraprendere".
Presente Giovanni Salvarani figlio di Renzo. Sono intervenuti ex compagni di squadra di Adorni quali Alberto Poletti, ultimo al Giro del 1965, Pietro Partesotti e Lauro Grazioli. Non è voluto mancare Fausto, figlio di Aldo Pifferi, scomparso recentemente, che nel Giro del 1965 vinse, con la maglia della Vittadello, la tappa Diano Marina - Torino battendo in volata Giacomo Fornoni, Lorenzo Lorenzi, Marino Vigna, Antonio Bailetti e Marino Fontana.
L'attrice Milena Rondinone ha letto l'articolo di Camoirano, il resoconto della vittoria di Adorni nella tappa con arrivo a Madesino dove ipotecò la vittoria finale. Alla figlia Viviana è stato consegnato un quadro che ritrae il papà con la maglia della Philco, opera del pittore Antonio Di Pierro di Gorizia. In rappresentanza delle istituzioni è intervenuto il presidente del consiglio comunale di Parma Michele Alinovi. Durante la presentazione, salutato da un applauso dei presenti, è stata lanciata l'idea di intitolare una strada di Parma ad Adorni maestro di sport ma soprattutto di vita.