Ha le lacrime agli occhi quando cerca di spiegarci quanto vale questa vittoria. Milan Vader un anno fa nella quinta tappa del Giro dei Paesi Baschi ha rischiato la carriera e molto di più. Una terribile caduta oltre il guardrail in discesa ad alta velocità ha segnato il 27enne olandese campione di mtb che aveva appena deciso di virare sulla strada sfruttando l'occasione concessagli dal Team Jumbo-Visma. Il suo primo centro nel World Tour significa essersi messo alle spalle un incubo caratterizzato da traumi alla spina dorsale, 8 costole incrinate, una spalla, una clavicola, un'orbita oculare e uno zigomo rotti. Le preoccupazioni maggiori furono un polmone perforato e una carotide rotta e perforata, che richiesero stent per tenerlo in vita.
«Sono senza parole e non vedo l'ora di condividere questa gioia con le persone a me più care. I miei genitori e la mia fidanzata Ilse, che nei 12 giorni che ho trascorso in coma indotto all'ospedale di Bilbao ad aprile 2022 hanno temuto non potessi più tornare la persona che ero. Io di quelle due prime settimane dopo l'incidente ho un vuoto totale, non ricordo nulla, se non l'apprensione di chi era in pensiero per me perchè rischiavo la paralisi. Oggi non sono ancora al cento per cento, ma possiamo festeggiare tutti insieme. A casa sono sicuro staranno piangendo quanto me in questo momento. Sono felice di essere in salute e di essere tornato competitivo, non ero sicuro di riuscirci, era tutt'altro che scontato. Se ci sono riuscito è grazie alla mia famiglia e alla squadra. Loro mi hanno tenuto in vita, oggi li ho ripagati mettendoci testa e cuore» racconta commosso dopo aver primeggiato nella tappa regina del Tour of Guangxi.
Quando fu operato, i medici riscontrarono una piccola bolla d'aria nel suo cervello, rimuovendola gli hanno permesso di tornare a muovere la gamba e il braccio destro. Durante la sua degenza dovette reimparare a fare tutto e perse 9 kg (da 62 a 53, ndr), il lavoro per ricostruire la muscolatura è stato sfiancante, ma alla fine della stagione scorsa è tornato alle corse e, un anno più tardi, ecco il definitivo salto di qualità che ci si aspettava da lui.
«Credo di essere stato l'unico corridore in gruppo a chiedere alla squadra di venire a correre qui. Quando ho visto i percorsi, avevo capito che un arrivo come quello di oggi era adattissimo alle mie possibilità. Penso di aver vinto per la mia capacità di affrontare sforzi brevi ma molto intensi, gli ultimi 2' della salita mi hanno ricordato i fuorigiri della mtb. Continuo ad allenarmi fuoristrada, ma ormai sono focalizzato sulla strada. La doppia attività richiede grande impegno in termini di tempo e di energie mentali. I Giochi di Parigi 2024 erano un sogno (nel suo palmares c'è il 10° posto conquistato a Tokyo nel 2021 oltre a tre bronzi europei nel cross country olimpico, ndr) ma dopo la caduta ho dovuto reimparare a camminare e fare delle scelte. Non sono van der Poel o Pidcock, non ho la loro abilità nel passare da una disciplina all'altra, quindi anche se sarò sempre un biker ora come ora voglio puntare tutto sulla strada. Il mio corpo e la mia testa me lo impongono» continua il leader del Tour de Guangxi, che a 3 giorni dalla fine ha tutto per portarsi a casa la maglia rossa.