Ieri sera Le Iene hanno trasmesso il servizio "L'autista è scappato dopo l'incidente? La morte del campione Rebellin". La popolare trasmissione Mediaset ha intervistato il fratello di Davide, morto il 30 novembre dopo essere stato investito in bici da un camion, ha cercato di ricostruire la dinamica dell'incidente, e si è recata in Germania sulle tracce di Wolfgang Rieke, l'autista del Tir accusato di omicidio stradale ed omissione di soccorso.
Alessandro De Giuseppe non è riuscito a parlare direttamente con il camionista 62enne, ma ha intervistato il fratello, proprietario dell’azienda Rieke Transporte di Recke, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, per la quale Wolfgang continua a lavorare guidando mezzi e solcando strade, come se nulla fosse. A rendere ancora più ingiusta e inaccettabile la situazione, va ricordato che a carico del camionista tedesco risultava già un patteggiamento al tribunale di Foggia del 2001 per fuga dal luogo dell’incidente senza prestare soccorso e nel 2004 gli era stata ritirata la patente dalla polizia stradale di Chieti per guida in stato di ebbrezza.
«Gli incidenti possono succedere, ma non si può non prestare soccorso. Mio fratello è stato trattato come un oggetto, nessuno ha nemmeno provato a chiederci scusa» ha laconicamente commentato Carlo Rebellin, facendo luce sul dramma delle famiglie vittime di violenza stradale, che oltre allo strazio per la perdita di una persona cara sono costretti a processi lunghi, dolorosi e troppo spesso surreali.
«Mio fratello di sicuro non voleva fare del male intenzionalmente, guidava un mezzo altamente tecnologico che non appena si curva mostra la presenza di ciclisti e pedoni, se è rimasto fermo lì 10' è perchè era convinto di non c'entrare nulla con l'accaduto. Al momento è scosso e le indagini sono in corso quindi non rilascerà dichiarazioni. Non è fuggito, è solo andato via perchè non si è reso conto di essere colpevole - ha detto Juergen Rieke. - Se in Italia la polizia avesse fatto il proprio lavoro e non la stampa la questione sarebbe già stata chiarita. Riferite ai familiari di Rebellin che soffriamo molto per quello che è successo». Loro di più.
Il servizio è visibile sui sito: mediasetinfinity.mediaset.it.