"Voglio omaggiare Alessandra Cappellotto, grande campionessa di ciclismo, per un'iniziativa che, con la sua associazione 'Road to Equality', è una storia di speranza e determinazione che ci sembrava giusto mettere in luce in occasione dell'8 marzo, festa della Donna". Così il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha introdotto Alessandra Cappellotto, prima donna italiana a vincere il titolo di campionessa del mondo su strada nel 1997 a San Sebastian, in Spagna, presente a palazzo Balbi con la sua l’associazione "Road to Equality" assieme a un gruppo di cicliste afgane che è riuscita a portare in Italia, e precisamente in Veneto, salvandole dalle persecuzioni in atto nei confronti delle donne del loro Paese. La 54enne campionessa di ciclismo, dal palmares ineguagliato, vicentina di Sarcedo, è infatti, la fondatrice dell’associazione sportiva dilettantistica "Road to Equality" che, attraverso lo sport, e in particolare il ciclismo, promuove l'emancipazione della figura femminile nei Paesi in via di sviluppo e in quelli in cui le donne non godono di diritti basilari.
"Esattamente due anni fa, in questi giorni - ha raccontato Cappellotto - abbiamo organizzato una gara di ciclismo a Kabul portando 56 ragazze a pedalare per le strade afgane. È stata l'ultima possibilità di praticare sport che hanno avuto perché pochi giorni dopo, a marzo 2021, si sono reinsediati i talebani. All'epoca erano 220 le atlete iscritte alla federazione di ciclismo afghano nel 2021, diverse migliaia le ragazze e le donne che usavano la bici per muoversi in città. Reinsediati, i talebani nel marzo 2021 e ripristinano la proibizione del ciclismo femminile".
Così Alessandra Cappellotto con la sua associazione nel settembre 2021 ha deciso di portare un gruppo di atlete afgane e alcuni loro familiari, in tutto 14 persone, in un paesino della provincia di Vicenza, dove sono state accolte come migranti nella scuola e nelle comunità dopo mesi di battaglie diplomatiche e burocratiche. Ha trovato un punto di appoggio e solidarietà della comunità locale dove le ragazze hanno cominciato a lavorare, studiare e integrarsi.
"Grazie all’accoglienza dei veneti e allo status di rifugiate - ha continuato la campionessa del mondo - sono riuscite a inserirsi, due si stanno preparando per le Olimpiadi di Parigi 2024, lavorano, studiano e vivono una vita serena. Questo è l'obiettivo della nostra associazione: aiutare ragazze come loro in tutto il mondo".
"Ringrazio Alessandra perché questo è il nostro modo di celebrare l'8 marzo - ha concluso il Presidente Luca Zaia - con una storia di speranza e determinazione, perché solo i pessimisti non fanno fortuna".