Settimo alla Veneto Classic nell’ultima gara dello scorso anno, quarto ieri alla Muscat Classic, prima gara del nuovo. Può sembrare che si stia parlando di un professionista, ma in realtà parliamo di Francesco Busatto che, ufficialmente, ancora non lo è, sebbene il suo motore ci dica che può starci benissimo, anche a livelli piuttosto alti.
Vicentino di Mussolente, Busatto si è accasato quest’anno alla Circus-ReUz-Technord, la squadra satellite della Intermarché, dopo aver inanellato una serie di risultati molto convincenti nel 2022 con la maglia della General Store. Sono bastate poche settimane dall’inizio del nuovo anno per capire che la squadra professionistica si avvarrà del suo talento più di qualche volta in questo 2023. D’altronde, quando alla prima apparizione ti presenti con un quarto posto e corridori d’esperienza come Louis Meintjes, Rein Taaramäe e Simone Petilli decidono di sacrificare le loro ambizioni nel finale per un rookie, vuol dire che una certa fama in squadra l’ha già guadagnata: «Sono contentissimo, non me l'aspettavo - ha detto Busatto dopo il 4° posto alla Muscat Classic -. La corsa non è stata particolarmente tirata, la fuga è sempre stata sotto controllo quindi le cose si sono infiammate solo nel finale, ma certo non credevo di essere lì nel finale. Ora correrò anche il Tour of Oman e come è successo ieri se c'è la possibilità di provare a far qualcosa la squadra mi darà il via libera per giocarmi le mie carte. Il piano originale è comunque quello di essere a disposizione dei miei compagni, abbiamo Louis Meintjes e Rein Taaramäe per la generale e Arne Marit per le volate».
Il 20enne veneto, tra le altre cose, si è ritrovato in Oman quasi per caso, visto che originariamente doveva fare Vuelta a Murcia e la Vuelta a Andalucia, ma il problema al polso di Lilian Calmejane ha spinto la squadra a cambiare il suo biglietto aereo e dirottarlo in Medio Oriente. In ogni caso, comunque, le prime gare sarebbero state subito coi professionisti: «Per me è un'esperienza tutta nuova, non ero certo abituato a cominciare la stagione al caldo come fanno i professionisti – racconta ancora Francesco -. Ero stato in Australia, sì, però qui è tutt'altro mondo, non sono abituati ad avere tutti questi ciclisti, sembriamo quasi alieni ai loro occhi, quando passi ti guardano ammirati e ti salutano. Bello!».
La Intermarché è già a quota 6 vittorie quest’anno, tutte conquistate in Spagna con Kobe Goossens, Biniam Girmay e Rui Costa. Busatto ha capito rapidamente il motivo di questi exploit: «Il 50% del mio calendario dovrebbe essere coi professionisti e questa è una grande cosa perché ti dà l'opportunità di sviluppare tutt'altra gamba, soprattutto facendo corse a tappe come questa – spiega Busatto -. La squadra ritiene che abbia le capacità per farlo e questo mi fa molto piacere, alla fine pur essendo U23 sono trattato come un professionista. L'accoglienza? Ottima, il clima è ideale e familiare, basti vedere ieri come i ragazzi più esperti si siano messi a mia disposizione nel finale, nonostante sia l'ultimo arrivato. Mi è stato subito chiaro il motivo del perché qui si riesca ad andare così forte, la sintonia tra tutte le parti è straordinaria».
Se tra i professionisti tutto ciò che arriverà sarà qualcosa in più, Francesco si pone qualche pressione in più per le corse U23 alle quali prenderà parte: «Il Giro d'Italia U23 (se si farà, ndr) e la Liegi-Bastogne-Liegi di categoria sono due appuntamenti a cui voglio farmi trovare pronto. Poi ci saranno anche Tour de l'Avenir, Europeo e Mondiale, ma per quello ci sarà tempo per pensarci».